TI Media: bene in Borsa su scadenza termine per prime offerte. In lizza Sky, Al-Jazeera e Discovery

di Raffaella Natale |

Si smorzano le voci sull’interesse del Gruppo L’Espresso, ma non è escluso che possa presentare un’offerta per i multiplex.

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TI Media

Procede bene in Borsa Telecom Italia Media, sulla scia delle indiscrezioni che entro oggi gli advisor Mediobanca e Citigroup riceveranno le manifestazioni preliminari di interesse, ossia la disponibilità a valutare gli asset, dai potenziali investitori contattati finora.

In tarda mattinata il titolo saliva del 7% a 0,1574 euro con volumi già ampiamente superiori alla media di un’intera seduta, tra media italiani ed europei prevalentemente negativi.

La buona performance di Ti Media spingeva anche le quotazioni della controllante Telecom Italia (+0,8% a 0,74 euro)

 

Ricordiamo che lo scorso maggio TI Media ha messo ufficialmente in vendita le attività riguardanti il settore televisivo (Leggi Articolo Key4biz).

Secondo il Sole24Ore, Mediobanca e Citigroup hanno inviato i documenti di presentazione dell’azienda al Gruppo L’Espresso, a Sky Italia, la controllata dell’impero di Rupert Murdoch, ad Al-Jazeera, vicina a Tarak ben Ammar (l’uomo d’affari franco-tunisino che gode di ottime relazioni nel mondo televisivo italiano ed è anche presente nel Cda di Telecom Italia), e all’americana Discovery Channel, controllata da Liberty Media di John Malone. L’Espresso, fino a poco tempo fa in pole position, si sarebbe però defilato per la parte media, ma non è escluso che possa fare un’offerta per i multiplex.

 

Resta ora da capire quali saranno i soggetti realmente interessati e a quale prezzo.

 

“E’ una fase ancora molto preliminare”, ha osservato una fonte vicina al dossier.

Un analista, che ricorda la forte volatilità del titolo sempre molto sensibile a qualsiasi indiscrezione sulle ipotesi di cessione, sottolinea che nella lista dei possibili pretendenti mancano i fondi di private equity, che invece potrebbero essere interessati, in particolare, ai multiplex digitali.

 

Sul processo di cessione Mediobanca nota come Al-Jazeera stia investendo in modo aggressivo in Europa, anche se più nell’offerta premium che nella Tv generalista. Un’operazione con broadcaster esteri, invece che con l’Espresso o Sky Italia, nota lo studio, sarebbe una buona notizia per Cairo, che avrebbe più chance di continuare a raccogliere la pubblicità per La7.

 

Telecom Italia ha detto che sulla cessione sono aperte tutte le opzioni, dalla vendita in blocco a quella per asset (Tv da un lato, asset infrastrutturali – i cosiddetti mux – dall’altro).

Secondo l’analista l’ipotesi di spezzatino porterebbe un valore significativo, con i soli multiplex valutati 310 milioni.

 

Per quanto riguarda la separazione degli asset da mettere in vendita, il contenitore societario in cui confluiranno La7 e Mtv si chiamerà La7 Spa, mentre TI Media diventerà una holding pura di partecipazioni in cui confluirà oltre La7 spa, anche Telecom Italia Media broadcasting, la società di infrastrutture.

“Questo dovrebbe consentire di massimizzare il valore di cessione facendo leva su operazioni strategiche“, ha spiegato l’Ad di TI Media Giovanni Stella.

 

“Di sicuro – scrive Il Sole24Ore – la partita della cessione sembra influenzata da aspetti di tipo politico ed economico. La7 ha un valore politico-editoriale, anche in vista delle elezioni politiche. Resta da capire quale spazio di crescita potrebbe avere e valutare quanto Rai e Mediaset possano cedere ancora in termini di audience. Più articolato il tema delle infrastrutture televisive, un bene pregiato nell’attuale evoluzione della competizione tecnologica. Nel passaggio dall’analogico al digitale, TI Media può contare su tre multiplex nazionali e altri ne avrà in futuro: attività che sicuramente potrebbero fare gola a possibili investitori”.

 

In una nota di oggi Mediobanca sottolinea che La7 ha raggiunto a maggio una audience vicina al 4% (3,91% da 3,63% di aprile), mentre quella di Mediaset è leggermente scesa (34,59% da 35,78% del mese prima, mettendo insieme tutti i canali free) e quella della Rai frazionalmente aumentata (39,09% da 38,51%, anche qui sommando tutti i canali).

 

Il nodo restano però i numeri dell’azienda. Vediamo in dettaglio il resoconto intermedio di gestione di TI Media al 31 marzo. I ricavi consolidati nel primo trimestre 2012 raggiungono 57,5 milioni di euro, in miglioramento di 5,2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2011 (52,3 milioni di euro).

Tale andamento è stato caratterizzato da una forte crescita della raccolta pubblicitaria lorda complessiva dei canali La7 (+12,3 milioni di euro; +28,4%), in forte controtendenza rispetto al calo del mercato televisivo, e dall’incremento del fatturato dell’operatore di Telecom Italia Media Broadcasting (TIMB) (+5,5 milioni di euro). Queste performance hanno compensato la riduzione dei ricavi di MTV (-2,0 milioni di euro). 

 

L’indebitamento finanziario netto è pari a 206,9 milioni di euro, in aumento di 68,2 milioni di euro rispetto a fine 2011 (138,7 milioni di euro). Tale risultato è principalmente imputabile alla gestione operativa, che risente sia dei rilevanti pagamenti a fornitori relativi agli investimenti realizzati a fine 2011 per la rete digitale terrestre sia di quelli relativi al palinsesto autunnale del 2011, notoriamente più elevati rispetto agli altri periodi dell’esercizio. Inoltre, la variazione rispetto al 31 dicembre 2011 subisce gli effetti delle operazioni di fattorizzazione di crediti commerciali effettuate alla fine dello scorso esercizio.

 

Dati che ci fanno concludere che chiunque sia interessato agli asset di TI Media dovrà avere grosse disponibilità finanziarie sia per risollevare le sorti della Tv che per investire nel digitale, in un mercato sempre più competitivo.

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