Abusi sui minori online: Ue e Usa lanciano una ‘Global Alliance’ per rafforzare la cooperazione internazionale

di Alessandra Talarico |

I rappresentanti Ue e Usa hanno invitato i governi di tutto il mondo a partecipare alla realizzazione di un’alleanza globale contro gli abusi sui minori che aiuti a identificare e assistere le vittime e a perseguire i colpevoli.

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Il Commissario Ue alla Giustizia Viviane Reding e quello per gli affari interni Cecilia Malmström hanno rappresentato l’Europa nel corso di una serie di incontri ministeriali a Copenhagen con gli omologhi Usa, il procuratore generale Eric Holder e il segretario per la sicurezza interna Janet Napolitano.

In agenda, i temi legati alla giustizia, alla protezione dei dati online, alla cooperazione giudiziaria in materia penale e al contrasto agli abusi sui minori online.

 

I rappresentanti Ue e Usa hanno invitato i governi di tutto il mondo a partecipare alla realizzazione di un’alleanza globale contro gli abusi sui minori che aiuti a identificare e assistere le vittime e a perseguire i colpevoli.

 

Secondo il procuratore Holder, è necessario “andare oltre le mere dichiarazioni di principio e raggiungere miglioramenti concreti per combattere questo crimine oltraggioso”.

“La recente adozione della Direttiva contro gli abusi sui minori a livello nazionale è stato un importante passo avanti. C’è comunque bisogno di muoversi di più sul versante mondiale, perchè è difficile che questi casi non coinvolgano criminali, vittime o infrastrutture nei paesi terzi” ha affermato Cecilia Malmström.

“Per questo – ha aggiunto – insieme al procuratore Holder ho proposto un’alleanza globale che coinvolga i ministri nazionali dell’Interno e della Giustizia. La Ue e gli Stati Uniti hanno assunto un ruolo guida nel progettare l’Alleanza e invitano gli Stati di tutto il mondo a unirsi”.

 

Gli abusi sui minori hanno trovato nella rete un nuovo terreno fertile, che rende questi odiosi crimini, perpetrati da singoli o gruppi in grado di sfruttare le nuove tecnologie per agire nell’anonimato, ancora più onnipresenti e senza confini.

 

Tra gli obiettivi della Global Alliance, che sarà lanciata ufficialmente il prossimo dicembre: il rafforzamento degli sforzi per identificare le vittime, garantendo loro assistenza, sostegno e protezione; la riduzione della disponibilità di immagini pedopornografiche online; maggiori sforzi per identificare e perseguire i criminali; nuove iniziative volte a rafforzare la conoscenza dei rischi legati alle attività dei minori in rete, inclusa l’auto-produzione di immagini spesso postate inconsapevolmente dai bambini sulle reti sociali.

 

Riguardo la protezione delle informazioni personali – come i dati dei passeggeri o le informazioni finanziarie trasferite nell’ambito della cooperazione transatlantica in materia penale – si è discusso dei progressi delle negoziazioni partite a marzo 2011 su un accordo per la tutela dei dati nell’ambito della lotta al terrorismo e alla criminalità.

 

Nessun accordo, dunque, ma solo l’impegno a “concludere i negoziati su un accordo globale UE-USA sulla privacy e la protezione dei dati che fornisca un elevato livello di protezione per tutti gli individui e faciliti in tal modo lo scambio di dati necessari per combattere il crimine e il terrorismo, come annunciato a novembre 2011 dai nostri presidenti”, recita una nota congiunta.

La nota indica quindi i progressi compiuti sulle questioni relative alla sicurezza dei dati, alla trasparenza nel trattamento o nell’uso dei dati, alla responsabilità e all’efficacia delle misure di competenza delle Autorità preposte alla protezione dei dati.

Ancora stallo, invece, su altri punti che riguardano la limitazione delle finalità, la conservazione dei dati personali, e la possibilità di ricorso amministrativo e giudiziario in caso questi diritti fossero in qualche modo violati.

Un punto, quest’ultimo su cui l’Europa si sta battendo ma che non trova forte consenso oltreoceano.

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