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Diritto d’autore: ACTA? No grazie. Il Trattato respinto anche dalla Commissione Commercio del Parlamento Ue

Unione Europea


“Il Parlamento europeo dovrebbe dire NO all’ACTA“. E’ questo il parere della Commissione Commercio Internazionale dell’Europarlamento che oggi, con 19 voti contrari e 12 a favore (nessun astenuto), s’è espresso contro la ratifica dell’Anti-Counterfeiting Trade Agreement.

 

David Martin (S&D, UK) ha espresso soddisfazione per questo voto: “La Commissione ha riconosciuto i problemi che indicato nella mia relazione e, dando seguito alla mia raccomandazione, ha votato contro”.

Il Trattato non è abbastanza chiaro su come ‘difendere i diritti dei cittadini’, ha indicato Martin. Nella raccomandazione formale alla Commissione commercio internazionale del Parlamento Ue, aveva anche segnalato la necessità di trovare un’altra via per proteggere la proprietà intellettuale, compresa l’eventuale rinegoziazione dell’Accordo.

Martin ha, infatti, indicato il bisogno di tutelare gli IPR su scala europea e ha aggiunto che una soluzione potrebbe provenire dalla stessa Commissione Ue.

 

Dopo la bocciatura di ben 5 Commissioni (Giuridica, Industria, Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni, Sviluppo) e adesso di quella del Commercio internazione, la strada sembra già segnata. Ma bisognerà aspettare le prossime settimane, quando il Parlamento europeo in seduta plenaria esprimerà il voto definitivo su ACTA.

 

Intanto pare che ci sarebbero stati momenti di grande incertezza, perché apparentemente il partito popolare (PPE) aveva chiesto il voto segreto in questa votazione, una mossa che faceva pensare ad un ritorno delle lobbying dei rightholders. La richiesta è poi rientrata.

Un tentativo, denunciato dal gruppo dei lib-dem (Alde), ma negato dal PPE.

 

“Hanno vinto i cittadini e la democrazia – ha commentato il capodelegazione dell’Italia dei Valori, Niccolò Rinaldi (Alde) -. La voce dei cittadini è stata tenuta in considerazione dal Parlamento europeo. Rigettare l’ACTA, però, non vuol dire fermarsi nella lotta alle contraffazioni”.

Dispiace – ha commentato l’europarlamentare Cristiana Muscardini (Fli), vicepresidente della Commissione Commercio Internazionale – che alcuni gruppi politici, socialisti, liberali, verdi, abbiano insistito per votare oggi senza attendere il parere della Corte di giustizia come era stato proposto dall’emendamento del gruppo dei Conservatori riformisti europei (Ecr) con l’adesione del gruppo Ppe”.

 

Proprio ieri, alla vigilia del voto, il Commissario Ue Karel De Gucht aveva richiamato l’attenzione sulla necessità di un voto favorevole su ACTA, sostenendo che ‘non c’è nulla da temere’, in quanto il Trattato non rappresenta “un attacco alle libertà, ma un mezzo di sopravvivenza” di queste.

Il Commissario ha ricordato che il Trattato non modificherà il cosiddetto acquis communautaire, anche se, ha aggiunto, “so che altri non la pensano così“.

De Gucht ha, quindi, invitato nuovamente il Parlamento Ue a rimandare il proprio voto, in attesa che la Corte di Giustizia Ue esprima il proprio parere sul Trattato, aggiungendo anche che il voto contrario non farà desistere la Commissione dal proprio intento.

Spiegando che, in caso di parere avverso della Corte di Giustizia, verrà valuto come intervenire in altro modo. Mentre, qualora la Corte ritenesse ACTA conforme al Trattato Ue, si potrebbe decidere di concerto col Parlamento Ue, di apportare alcune modifiche,  specie nella parte che riguarda il diritto d’autore online.

 

Ma l’invito di De Gucht come dimostra il voto odierno, non è stato accolto.

 

L’ACTA è stato firmato lo scorso gennaio da 22 dei 27 Paesi Ue. Negoziato tra Ue, Stati Uniti, Giappone, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Singapore, Corea del Sud, Marocco, Messico e Svizzera, il Trattato è dedicato alla protezione degli IPR su beni, servizi e prodotti immateriali, dalle medicine fino al downloading illegale dalla rete (Leggi Articolo Key4biz).

Due sono gli aspetti più controversi di questo Accordo: la parte che riguarda i farmaci generici che ha sollevato la protesta di alcune ONG e parlamentari europei, ma sono soprattutto i provvedimenti sul diritto d’autore online che hanno spinto migliaia di giovani a manifestare in tutta Europa e a infiammare il dibattito europeo dentro e fuori le sedi istituzionali.

 

Anche il Garante europeo della privacy ha espresso forti perplessità.

 

L’ACTA non ha futuro, ha detto recentemente il Commissario Ue per la Digital Agenda Neelie Kroes che, intervenendo alla conferenza “The European public on the Net” di Re:publica, a Berlino (Leggi Articolo Key4biz), ha affermato che “non sarà più una preoccupazione”.

 

Non preoccupatevi più dell’ACTA” ha incalzato il Commissario a questo incontro al quale hanno partecipato i blogger più influenti del mondo.

 

Poche parole, ma di peso, che sembrano voler significare che il destino di questo Accordo, che ha diviso l’Europa, sembra ormai segnato.

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