Top500: gli Usa si riprendono il primato con Sequoia, il Super-Pc da 16,32 petaflop

di Alessandra Talarico |

È durato solo un anno il primato del super computer ‘K’, il primo prodotto interamente in Giappone e il primo ad aver polverizzato il primato dei 10 petaflop. Il super Pc italiano ‘Fermi’ al settimo posto della classifica.

Stati Uniti


Sequoia

Gli Stati Uniti riprendono il primato sottratto lo scorso anno dal Giappone e con Sequoia di IBM tornano in cima alla TOP500 dei ‘supercomputer’ più potenti al mondo.

Installato nel dipartimento Energia del Lawrence Livermore National Laboratory, Sequoia scavalca ‘K‘ di Fujitsu e raddoppia la sua potenza di calcolo, alzando l’asticella a 16,32 petaflop contro i 10,51 del superPc giapponese.

 

Composto da quasi centomila nodi, poco meno di 1,6 milioni di core processor e contenuto in 96 rack, il nuovo BlueGene/Q di IBM sarà utilizzato nell’analisi e nella simulazione delle armi nucleari.

 

È durato, quindi, solo un anno il primato del super computer ‘K’ (leggi Key), il primo prodotto interamente in Giappone e il primo ad aver polverizzato il primato dei 10 petaflop (10 milioni di miliardi di operazioni al secondo), che passa in seconda posizione seguito da un altro americano, Mira (8,16 pétaflop).

Diversi supercalcolatori europei tra i primi 10, anche se a netta distanza dai primi 3: quarto il tedesco SuperMUC; ottavo un altro tedesco, JuQUEEN con una potenza rispettivamente di 2,8 e 1,3 petaflop. Il super-pc italiano Fermi e il francese Curie si classificano al settimo e nono posto con 1,72 Petaflop e 1,35 Petaflop.

 

Nel 2010, il primato era andato al super computer cinese Tianhe1-A che disponeva di una capacità di calcolo di ‘appena’ 2,51 petaflop.

 

Ad appena 2 anni, quindi, la soglia dei 20 petaflop si avvicina a grandi passi: insieme, le macchine comprese nella Top500 hanno superato 123,4 Petaflop, dai 74,2 Petaflop, mentre 20 supercalcolatori hanno ormai superato la soglia del petaflop.

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