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Spostata alla prossima settimana l’assemblea dei soci Rai, convocata oggi a Viale Mazzini con all’ordine del giorno il rinnovo del Consiglio d’amministrazione. La riunione è stata fissata per mercoledì 13 giugno alle ore 16.
Dopo le polemiche intorno alle nuove nomine Agcom (Leggi Articolo Key4biz) e Privacy, il governo prende ancora tempo prima di procedere al ricambio dell’attuale Consiglio.
All’azionista di maggioranza, il ministero del Tesoro, spetta il compito di indicare in assemblea due membri del Cda, tra cui il presidente, la cui nomina diventa efficace con il parere favorevole, a maggioranza di due terzi, della Commissione di Vigilanza. Alla bicamerale spetta, invece, l’elezione degli altri sette componenti del Consiglio Rai.
A partire da domani, intanto, i parlamentari della Vigilanza potranno consultare nel proprio portale intranet i curricula inviati dai cittadini che intendono candidarsi alla carica di consigliere Rai. Lo ha comunicato il presidente della commissione, Sergio Zavoli. L’iniziativa è a completamento delle misure di pubblicità già adottate secondo quanto deciso all’unanimità dall’Ufficio di presidenza della Commissione. I curricula dovranno pervenire entro le ore 15 del giorno precedente la convocazione della Commissione come seggio elettorale.
Giorgio Merlo, Pd, Vice Presidente Commissione Vigilanza Rai, ha dichiarato oggi che “Dopo l’Agcom e la Privacy ora tocca alla Rai. Sarebbe semplicemente singolare se dopo il rinnovo delle Authority l’azienda di Viale Mazzini continuasse ad avere un governo incerto e transitorio. Adesso serve stabilità e certezza anche per il servizio pubblico. Navigare a vista danneggerebbe la Rai e la renderebbe più vulnerabile nei confronti della concorrenza”.
Il premier Mario Monti ha già fatto sapere che sceglierà due nomi di altissimo profilo per le cariche che gli competono, e quindi indicherà entro la prossima settimana alcuni big per gli incarichi di presidente e direttore generale dell’azienda televisiva (Leggi Articolo Key4biz).
Si parla di Ferruccio De Bortoli e Giulio Anselmi, mentre si sta facendo strada anche il nome di Enrico Bondi per la direzione generale. Il suo nome è ben visto a destra come a sinistra e otterrebbe facili consensi.
Analogo discorso per i due candidati alla presidenza, Anselmi e De Bortoli. Pare che quest’ultimo sia stato nuovamente contattato da Palazzo Chigi, ma avrebbe opposto ancora un “no”. Secondo MF, due sarebbero i motivi di fondo del rifiuto di De Bortoli: “Avere veri poteri che dovrebbero passare per una modifica dello statuto (cosa fattibile per Monti) e convincere i manager che lo sostengono al Corriere che la sua uscita non sconvolgerà i già fragili equilibri tra i soci di Via Solferino. Anche questo un nodo intricato”.