Tecnologie Wireless. Gabriele Falciasecca (Lepida): ‘Necessario svincolare gli investimenti per l’Agenda digitale dal fiscal compact e dal Patto di stabilità’

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Nell’ambito del convegno sul wireless (Radio Days), Gianluca Mazzini, DG di Lepida, ha indicato alcune priorità: Fibra ottica nei territori non ancora collegati e 40 tralicci sulla dorsale Sud della regione, che porteranno il wireless a 300mila cittadini.

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Il sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti e il presidente di Lepida Gabriele Falciasecca

Svincolo degli investimenti per realizzare l’Agenda digitale europea e italiana dal fiscal compact e dal Patto di stabilità che limita gli investimenti degli enti locali. Opportunità garantite da una diffusione più capillare delle reti Internet ad alta velocità e nuove tecnologie. Sfide lanciate da privati cittadini e piccole comunità locali che sono riuscite a risolvere molti problemi da soli con tecniche innovative replicabili altrove. Rivoluzione in arrivo con l’avvio dell‘IPv6, il protocollo chiamato a ovviare all’esaurimento degli indirizzi Internet.

Sono solo alcuni degli spunti emersi durante il Convegno nazionale sulle tecnologie wireless organizzato da Lepida a Sasso Marconi (BO), in occasione dei Radio Days appena conclusi (Leggi Articolo Key4biz), nonostante un impegno straordinario della società per risolvere i problemi di comunicazione dovuti al terremoto che continua a scuotere l’Emilia.

Il convegno ha visto la partecipazione di molti dei principali attori del mondo Ict italiano con la presentazione di alcune ricerche inedite e tanti argomenti di riflessione (tutti gli atti del convegno sono disponibili sul sito Lepida). Animati anche il dibattito via Twitter organizzato per l’evento (#radiodays) e la diretta Lepida Tv sul canale 118 del digitale terrestre.

 

Ha aperto i lavori Gianluca Mazzini, direttore generale di Lepida, che ha ricordato i campi d’azione attuali della società: diffusione sempre più capillare della fibra ottica nei territori non ancora collegati e installazione di 40 tralicci radio sulla dorsale Sud della regione, da Piacenza a Rimini, che porteranno Internet wireless a circa 300mila cittadini, di cui 100mila in situazione di digital divide.

 

Nella prima sessione, coordinata da Mario Frullone della Fondazione Ugo Bordoni, è emerso quanto sia estesa la richiesta di banda larga e quante opportunità assicuri. Antonio Rita di OpenGate Italia ha sottolineato come sia ‘un moltiplicatore del Pil’ che del resto sarà sempre più necessario visto l’aumento costante del consumo di contenuti video su Internet. Poi le proposte, tra cui la creazione di un catasto delle frequenze e di una task-force per vigilare sulle risorse disponibili e sulle frequenze sottoutilizzate, specie dalle amministrazioni pubbliche. Sergio Bonora dei Laboratori Marconi ha, invece, sottolineato come l’Italia sia al 23° posto in Europa per diffusione di banda larga (2Mbit/s e oltre) ma prima per la banda ultralarga (100Mbit/s), soprattutto grazie all’azione di Fastweb e Metroweb nei primi anni 2000 e delle società di scopo delle utilities come Lepida, Insiel o Trentino Network.

Proposte: pianificazione degli interventi, classificazione delle infrastrutture Tlc come onere di infrastrutturazione primaria e regolamenti comunali facilitanti.

 

Guido Riva della Fondazione Ugo Bordoni ha poi ricordato le potenzialità delle nuove tecnologie Lte-A in ambito radio, mentre Salvatore Lombardo di Infratel ha dimostrato come aumenti costantemente la richiesta di servizi in Italia (negli ultimi 12 mesi accessi a banda larga aumentati di circa 400mila linee, crescita del 13,6% delle schede sim che hanno effettuato traffico dati e del 12,2% per le “chiavette” Internet) e ha esposto il Progetto strategico banda ultralarga che mira a dare nuovo impulso agli investimenti privati in reti Ngan.

 

Gianluca Gardini del Corecom dell’Emilia-Romagna ha presentato un’indagine condotta su 1000 cittadini e 100 antennisti sulla diffusione del segnale del Tg3 regionale: il 25,5% ha dichiarato di avere problemi. Ma in vista ci sono nuove possibili soluzioni allo studio e un tavolo tecnico tra Rai e Regione fissato per il 18 giugno.

Lorenzo Broccoli della Regione Emilia-Romagna ha aperto la seconda sessione ricordando alcuni punti salienti del Piano Telematico della Regione, che ha tra i suoi capisaldi il diritto dei cittadini alla banda larga. Franco Vatalaro (Università Tor Vergata e presidente Comitato Ngn-Agcom) ha illustrato le direttive che hanno guidato il lavoro del Comitato Ngn-Agcom, con un’analisi degli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea e del ritardo italiano: rispetto alla media europea in Italia le famiglie con accesso a Internet sono il 61,6% e coloro che la usano frequentemente il 50,7%, contro una media europea rispettivamente del 73,2% e del 67,5% (fonte: Eu Digital Agenda Scoreboard 2012).

 

L’ad di Metroweb, Alberto Trondoli, ha spiegato le principali caratteristiche del Piano nazionale Ngn della società: investimenti totali per 4,5 miliardi di euro che permetteranno di portare la rete a fibra ottica nelle 30 principali città italiane entro 5 anni, dove verranno costituite società territoriali per la realizzazione degli interventi. Tra queste, ha annunciato Trondoli, assieme a Torino, Genova, Roma e Napoli è compresa nella prima fase di intervento anche la città di Bologna.

“Un piano senz’altro compatibile e complementare a quello presentato da Telecom Italia”, ha detto Trondoli.

 

Francesco Sacco dell’Università Bocconi ha invece presentato una ricerca sui bisogni delle aziende.

 

“E’ assolutamente necessario che gli investimenti per la realizzazione dell’Agenda digitale vengano svincolati dal fiscal compact per quanto riguarda l’Europa e, in Italia, dal Patto di stabilità che limita gli interventi degli enti locali”, ha sottolineato il presidente di Lepida Gabriele Falciasecca.

 

Qualche esempio è stato esposto nella terza sessione, dedicata alle tecnologie wireless. Fabio Bochicchio, di Between, ha evidenziato come i piani di Metroweb, Vodafone e Telecom Italia non siano sufficienti a chiudere il digital divide e ha proposto una stima delle risorse necessarie per farlo elaborata dall’Osservatorio Banda Larga. E Luca Spada di Ngi ha sottolineato come le aziende vivano una situazione di digital divide “di seconda generazione, perché hanno bisogno di velocità ben più ampie di 2 Mbit/s”.

 

Una delle esperienze portate al convegno è stata quella della Comunità montana Valtellina di Sondrio raccontata da Tiziano Maffezzini, che a metà giugno 2012 conta di mettere in funzione un sistema di apparati wireless in grado di garantire a 13 Comuni la connessione a banda larga. E anche quella di Federico Morello, giovane 17enne di Lestans di Sequals, in Friuli, che stanco della connessione a 56k ha cominciato a soli 13 anni una battaglia che ha portato il Comune a siglare con Ngi un accordo per tecnologie Hyperlan ed è poi diventato referente regionale dell’Associazione nazionale Antidigitaldivide e ha fondato PaneDigitale, che cerca di mettere in contatto enti pubblici ed operatori delle telecomunicazioni.

Stefano Costantini di DiRete ha portato l’esperienza della sua azienda, che grazie a un pacchetto wireless, Eolo, è riuscita a quintuplicare il fatturato in quattro anni.

 

Nell’ultima sessione il direttore generale di Lepida, Gianluca Mazzini, ha invece affrontato un appuntamento imminente: l’avvio dal 6 giugno prossimo del protocollo IPv6, che cercherà di ovviare al progressivo esaurimento degli indirizzi Internet assicurati dall’attuale IPv4. “E’ stata una specie di chimera per molti anni ma ora è la volta buona”, ha detto.

 

Marco Misitano di Cisco ha quindi sottolineato come tutti gli apparati prodotti dal colosso statunitense siano da tempo pronti al passaggio, mentre Fabio Palozza di Juniper ha esaminato i diversi sistemi per gestire la transizione. Flavio Ferrero di Telecom ha invece ricordato come il principale operatore italiano stia lavorando al tema fin dal 1995: “La nostra rete è già pronta“, ha assicurato.

 

In chiusura un ricordo di Guglielmo Marconi, “che grazie alle sue scoperte è sempre ben presente tra di noi, ha concluso Gabriele Falciasecca, presidente Lepida.

 

 

ATTENZIONE:
Sono disponibili impianti di connessione a internet via satellite, destinati a uffici pubblici e imprese.

E’ un contributo concreto alle zone colpite dal terremoto da parte di SKYLOGIC, società italiana del gruppo EUTELSAT.
Chiunque si trovi nelle zone del terremoto ed è in condizione di metterci in contatto con soggetti collettivi (Comuni, ospedali, imprese ecc.) privi di connessione internet a seguito del sisma, contatti immediatamente KEY4BIZ a info@key4biz.it.

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