Italia
La piaga tutta italiana del cosiddetto ‘Telemarketing selvaggio‘ è stata spesso definita un giungla, in cui i consumatori devono destreggiarsi con pazienza e accortezza, cercando di non essere troppo scontrosi con addetti alle vendite che però spesso non hanno lo stesso riguardo nei loro confronti, usando tattiche subdole e spesso aggressive e rifilando ai malcapitati nuovi contratti anche solo per aver risposto alla telefonata.
A nulla è servito il codice di autoregolamentazione delle attività di telemarketing – varato da Assotelecomunicazioni- Asstel nel febbraio 2011 e sottoscritto dai principali operatori di Tlc e del settore dell’energia – né sono valsi da monito i diversi interventi del Garante Privacy, ultimo in ordine di tempo quello atto a mettere un freno alle chiamate promozionali effettuate da numero anonimo e a consumatori che si erano iscritti al Registro delle opposizioni (Leggi articolo Key4biz).
Ecco perché si sente forte l’esigenza di nuove regole, atte a una vera ed efficace regolamentazione delle vendite a distanza via telefono e concordate con tutti i soggetti coinvolti, consumatori compresi.
Le associazioni, in particolare, hanno più volte chiesto al Governo di recepire al più presto la Direttiva europea 2011/83/UE – che introduce nuove regole a tutela del consumatore – e di intervenire con una regolamentazione di sistema sulle vendite a distanza.
Per Pietro Giordano di Adiconsum, “la regolamentazione delle vendite a distanza va rivista e normata nel suo insieme – compreso l’e-commerce – evitando regolamenti di settore che ne vanifichino l’efficacia. Gli organi di controllo devono avere al loro interno la rappresentatività di tutte le parti interessate, compresi i consumatori”.(a.t.)