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Pirateria: in Francia è crisi sull’Hadopi. I produttori discografici chiedono almeno il mantenimento delle sanzioni

Francia


Sì alla concertazione, ma non a replicare un copione già visto che cancella tutte le sanzioni nei confronti degli utenti che scaricano illegalmente dal web.

Una settimana dopo la nomina di Aurélie Filippetti al Ministero della Cultura e Comunicazione e di Fleur Pellerin all’Economia digitale, i produttori discografici francesi attendono con impazienza, e anche una certa apprensione, la consultazione promessa dal governo.

Sarà gestita dall’ex presidente di Canal+, Pierre Lescure, e avrà come difficile mission quella di gettare le basi del ‘II Atto sull’eccezione culturale’, promesso da François Hollande in campagna elettorale.

Si tratta in realtà di rimpiazzare la Legge Hadopi, fortemente voluta da Nicolas Sarkozy, ma allo stesso tempo di soddisfare tutte le parti coinvolte, dall’industria agli utenti, passando dagli aventi diritto.

 

“Spero soprattutto che non si tratti di una consultazione con decisioni già prese in anticipo. Siamo tutti d’accordo sulla necessità di rivedere l’Hadopi, ma per noi rimettere in discussione le sanzioni sarebbe oltrepassare la linea rossa. Non può esserci un dispositivo educativo senza sanzioni“, ha commentato a Denis Ladegaillerie, presidente SNEP, il principale sindacato dei produttori, a Les Echos.

La concertazione si preannuncia difficile, da diverso tempo la Filippetti denunciava il carattere inefficace di questa legge.

 

La situazione economica dell’industria discografica resta difficile. Il rallentamento del calo del mercato dei CD non s’è confermato nel primo trimestre, quando s’è invece registrata una perdita del 13%, stando alle cifre diffuse ieri dallo SNEP.

Agli occhi dei produttori, il mantenimento delle sanzioni, che finora non sono mai state applicate, è indispensabile perché il mercato della musica digitale decolli in modo definitivo.

La salvaguardia delle disposizioni repressive dell’Hadopi, che possono arrivare fino alla sospensione della connessione internet, è fondamentale perché il downloading, segmento nel quale la pirateria resta molto forte, è la base della musica digitale.

Rappresenta infatti oltre la metà del mercato, in forte aumento sull’intero anno (+28%). In totale, il mercato digitale è cresciuto del 24% nel primo trimestre, per arrivare a 32,6 milioni di euro.

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