Europa
Nonostante le difficoltà del contesto macroeconomico, Vodafone ha registrato a fine marzo ricavi annui di 46,42 miliardi di sterline, in crescita dell’1,2%. Un risultato superiore alle attese degli analisti, che puntavano su ricavi di 46,2 miliardi.
L’utile operativo adjusted si è attestato a 11,5 miliardi di sterline, in crescita del 2,5% su base organica, mentre l’utile netto si è attestato a 6,96 miliardi, rispetto ai 7,97 miliardi di un anno fa.
Sui risultati ha pesato, in particolare, la svalutazione da 4 miliardi di sterline degli asset dei paesi dell’Europa meridionale (Italia, Spagna, Portogallo e Grecia) colpiti da recessione, mentre dalla cessione delle controllate francesi e polacche – SFR e Polkomtel – la società ha ottenuto una plusvalenza di 3,5 miliardi di sterline. Nel 2011, inoltre, la società ha concluso la vendita delle proprie quote in China Mobile e Softbank, dalla quale ha ottenuto 7,2 miliardi di sterline.
Tra le note decisamente positive, i ricavi legati a servizi dati che hanno offerto – spiega la società in una nota – la maggiore opportunità di crescita dal lancio dei servizi mobili, 25 anni fa.
Nel comparto dati, i ricavi sono infatti aumentati del 22% su base annua e rappresentano attualmente il 14,6% dei ricavi complessivi.
La penetrazione degli smartphone in Europa è attualmente al 45% dei clienti a contratto e al 27% della base clienti complessiva in Europa (+8,3%).
La società non ha mancato tuttavia di puntualizzare le vistose differenze tra i mercati europei più forti – come Germania, Regno Unito e Paesi Bassi – e la debolezza di altri paesi quali Italia e Spagna, caratterizzati da una forte concorrenza e da un contesto macroeconomico estremamente difficile.
Netto anche il contrasto tra questi mercati e quelli emergenti quali l’India – dove i ricavi sono cresciuti del 19,5% – ela Turchia, che ha registrato un +25,1%.
In Italia, in particolare, i ricavi da servizi sono scesi del 3,4% su base organica a 8,02 miliardi di euro a causa della crisi economica, della forte concorrenza e, soprattutto, dell’impatto del taglio alle tariffe di terminazione. Al netto della riduzione delle tariffe di terminazione, sottolinea la società in una nota, la contrazione dei ricavi sarebbe stata solo dell’1,4%. L’Ebitda risulta in calo del 6,4% a 3,78 miliardi di euro, mentre l’Ebitda margin è sceso dell’1,9%. In crescita, invece, del 16,8%, i ricavi da banda larga mobile a 1,07 miliardi – trainati dalla crescente diffusione di smartphone e tablet (sono 7 milioni) e dalla conseguente impennata nell’uso di internet mobile – e gli abbonamenti sia nel segmento consumer che in quello delle aziende.
I ricavi da rete fissa sono aumentati del 6,6% attestandosi a quota 935 milioni di euro, sostenuti dalla crescita dei ricavi Adsl (+16,1% rispetto a marzo 2011), mentre il numero totale dei clienti di rete fissa ha raggiunto quota 2.735.000, di cui 1.734.000 clienti Adsl, con un incremento del 4,5% rispetto a marzo 2011. I ricavi dati e messaggistica sono aumentati del 6.2%, attestandosi a 2,35 miliardi di euro, con un’incidenza sui ricavi da servizi mobili che raggiunge il 33%, in crescita di 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
L’Ebitda del gruppo è risultato in calo dell’1,3% a 14,48 miliardi di sterline, dai 14,67 miliardi dello scorso anno, ma in linea con le attese dei mercati di 14,5 miliardi.
Per il 2013, la società attende un utile operativo rettificato compreso tra 11,1 e 11,9 miliardi di sterline; un free cash flow tra 5,3 e 5,8 miliardi e una frenata del declino del margine Ebitda, grazie all’apporto dei Paesi AMAP (Africa, Medio Oriente e Asia Pacifico) e al miglioramento del controllo dei costi commerciali in Europa.
“Grazie alla nostra attenzione sul segmento dati, in forte crescita, su quello enterprise e sui mercati emergenti siamo ben posizionati anche in un contesto macroeconomico difficile. Le nostre performance commerciali e la nostra capacità di sfruttare la nostra scala continuano a essere forti e ci consentono di guadagnare o mantenere la nostra quota di mercato nella maggior parte dei mercati chiave e di ridurre il livello di declino dei margini”, ha affermato il Ceo Vittorio Colao, che ha sottolineato come “la forte generazione di cassa e il dividendo incassato da Verizon Wireless hanno consentito di garantire un buon ritorno agli investitori”.
“Per i prossimi tre anni – ha aggiunto – il nostro obiettivo è di continuare a rafforzare le nostre piattaforme tecnologiche e commerciali, di migliorare la qualità dei servizi su tutti i canali e di massimizzare il valore della nostra quota di mercato in tutti i mercati in cui operiamo”.