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Mentre arriva anche dalla Cina il via libera all’acquisizione di Motorola Mobility, uno spiraglio si apre per Google sul fronte dell’Antitrust europeo, che ha offerto alla società la possibilità di presentare, nelle prossime settimane delle proposte di soluzioni che, se considerate valide, potrebbero valere la chiusura dell’indagine avviata da Bruxelles per abuso di posizione dominante a novembre 2010.
Il Commissario Ue alla concorrenza, Joaquin Almunia, ha affermato nel corso di una conferenza stampa di aver scritto una lettera al Ceo Eric Schmidt e dato a “Google un’opportunità di offrire rimedi ai timori che abbiamo identificato“, così da chiudere l’indagine in maniera amichevole invece di andare incontro a una battaglia legale come quella che ha opposto per diversi annila Commissione europea e Microsoft.
Quattro i punti su cuila Ueattende chiarimenti: i link verso propri servizi dal motore di ricerca, il modo in cui si copiano i contenuti di altri motori senza autorizzazione, la pubblicità e la portabilità della ricerca.
Google, dal canto suo, ha risposto alle dichiarazioni di Almunia spiegando di voler affrontare qualsiasi problema con la Commissione, pur non trovandosi d’accordo con le conclusioni dell’esecutivo. Il portavoce dela società di Mountain View, Al Verney, ha dichiarato che “pur avendo studiato rapidamente le conclusioni della Commissione, possiamo affermare di non trovarci d’accordo, ma saremo comunque felici di affrontare ogni eventuale problema con loro”. Verney ha aggiunto che “la concorrenza sul web è aumentata enormemente negli ultimi due anni da quando la commissione ha avviato l’indagine e la concorrenza cui Google deve far fronte è enorme”. “L’innovazione online non è mai stata così elevata”, ha concluso il portavoce respingendo le accuse secondo cui Google starebbe distorcendo il mercato e oscurando alcuni concorrenti.
L’indagine dell’Antitrust Ue, che ha già sanzionato pesantemente anche Microsoft per abuso di posizione dominante, è stata aperta dopo la denuncia di alcune web company secondo cui i loro servizi sarebbero stati penalizzati nei risultati di ricerca a pagamento e gratuiti in favore dei servizi della stessa Google.
Altro filone dell’inchiesta Ue riguarda le accuse secondo cui Google imporrebbe clausole di esclusività ai partner pubblicitari, impedendo loro di mettere alcuni tipi di annunci pubblicitari forniti dai concorrenti sulle loro pagine, con l’obiettivo di escludere gli strumenti di ricerca dei competitor.La Commissionesta, infine, indagando sulle accuse concernenti la restrizione della portabilità delle campagne pubblicitarie online verso le piattaforme concorrenti.
A nove mesi dall’annuncio, da parte di Google, dell’acquisizione di Motorola Mobility, arriva intanto anche il via libera dell’Antitrust cinese, ultimo ostacolo al merger da 12,5 miliardi di dollari.
L’accordo aveva già ricevuto il via libera delle autorità statunitensi ed europee a febbraio e le due aziende erano ora in attesa di poter apporre l’ultimo sigillo al progetto: lo scrutinio delle autorità cinesi rientra nei controlli di routine dei processi di acquisizione, cui sono sottoposte tutte le operazioni di questo tipo che coinvolgono aziende che generano un fatturato superiore a 400 milioni di yuan (63 miliardi di dollari) in Cina e di oltre 10 miliardi di yuan (1,6 miliardi di dollari) a livello globale.
L’acquisizione dovrebbe essere chiusa, a questo punto, entro un paio di settimane, in linea con le attese di Google, che contava di finalizzare l’operazione entro il primo semestre 2012.
L’operazione da 12,5 miliardi di dollari è stata annunciata ad agosto e porterà a Google oltre 17 mila brevetti e 7.500 richieste di brevetto in fase di validazione, che dovrebbero servire a proteggere Android dalla miriade di cause legali intentate da Apple e Microsoft, tra gli altri.
Tra i brevetti di proprietà di Motorola ve ne sono infatti alcuni essenziali per l’industria mobile, inclusi quelli relativi ai servizi di localizzazione, al design dell’antenna e ai touch screen.