Facebook alza il range dell’Ipo fino a 38 dollari, puntando a 14 mld. Ma gli analisti avvertono: ‘Qualcuno ci rimetterà le penne’

di Raffaella Natale |

Steve Wozniak, cofondatore di Apple, ha ribadito che comprerebbe a qualsiasi prezzo, ma ha messo in guardia Zuckerberg contro la voracità degli azionisti.

Stati Uniti


Facebook

Venerdì 18 maggio Facebook farà il suo ingresso sulla Borsa di New York. Le sue azioni saranno cedute al prezzo compreso tra 34 e 38 dollari, superiore a quanto annunciato inizialmente (28-35 dollari), stando a quanto riporta il Wall Street Journal.

Il quotidiano, che cita una fonte vicina al dossier, indica che l’Ipo potrebbe valorizzare il social network tra 92 e 103 miliardi di dollari.

Questa decisione proverebbe la forte domanda che s’è creata intorno alla compagnia, creata otto anni fa da Mark Zuckerberg, che verrà quotata al Nasdaq col simbolo FB.

Un’attesa che si fa sempre più effervescente sulla scia della notizia che il gruppo intende mettere sulla piazza 337,4 milioni di azioni. E secondo alcuni rumors, il gruppo potrebbe chiudere oggi, con due giorni di anticipo, gli ordini d’acquisto.

Facebook, che registra 900 milioni di utenti nel mondo, spera di raccogliere 14,7 miliardi di dollari dall’Ipo, una cosa mai vista nella storia della Silicon Valley.

 

La sweatshirt (felpa col cappuccio) di Mark non piace a tutti, ma non dispiace se fa guadagnare bei soldi.

“Comprerei azioni Facebook a qualsiasi prezzo“, ha ribadito il cofondatore di Apple, Steve Wozniak. E non è il solo.

Zuckerberg ha cercato fino all’ultimo di evitare la quotazione, sostenendo che “Facebook non è stata creata per essere un’azienda, ma per rendere il mondo più aperto e connesso”.

 

Sei anni dopo aver rifiutato di vendere la sua società a Yahoo! per 1 miliardo di dollari, l’ex studente di Harvard, che lunedì ha compiuto 28 anni, si prepara a diventare il più giovane multimiliardario americano con una partecipazione del 28,4% (e il 57% dei diritti di voto). Dietro di lui una folta schiera di miliardari. Tra questi Jim Breyer (Accel Partners) con una quota stimata in 11,4 miliardi di dollari e poi Dustin Moskovitz (7,6 miliardi di dollari) e il fondatore di Napster, Sean Parker (4 miliardi di dollari).

Secondo i calcoli degli analisti, l’artista dei graffiti, David Choe, che aveva accettato d’essere pagato in azioni per aver realizzato dei murales nella sede di Facebook di Polo Alto, erediterà qualcosa come 200 milioni di dollari in azioni.

 

Nonostante l’entusiasmo suscitato da questo social network, che in due anni ha più che raddoppiato il numero dei suoi utenti, triplicando anche i suoi dipendenti (3.540), gli analisti sono divisi sul reale valore della società.

Secondo una recente analisi realizzata da Bloomberg su 1.253 analisti e trader, il 79% ritiene che il gruppo sia eccessivamente valorizzato (Leggi Articolo Key4biz).

Nel range più alto, Facebook sarebbe valorizzata 25 volte di più del suo fatturato, contro le 5,5 volte di Google nel 2004.

“Valorizzazione assurda” per Bob Rich di Oppenheimer & Co, secondo il quale “molti ci lasceranno le penne”.

Stando ai calcoli di Anant Sundaram, professore di Finanza alla Dartmouth Tuck School of Business, per giustificare un tale livello di prezzo, la società dovrà generare un fatturato annuo di 10 miliardi di dollari nel 2021, contro i 3,7 miliardi del 2011.

Ma per il COO di Facebook, Sheryl Sandberg, la pubblicità su mobile (488 milioni di utenti) sarà una potente leva di crescita.

In caso di successo, l’operazione rappresenterà un regalo di compleanno insperato per il ‘drop out’ di Harvard, che otto anni fa ha lasciato l’università per la Silicon Valley.

 

Intanto il cofondatore di Apple, Steve Wozniak, mette in guardia Mark Zuckerberg contro la voracità degli azionisti dopo l’Ipo.

“Tutto a un tratto” prevede Wozniak, bisognerà fare i conti con degli azionisti che “esigeranno delle risposte e si arrabbieranno se le cose non vanno come sperato”.

“Dopo l’ingresso in Borsa, Mark Zuckerberg potrebbe trovarsi i balia degli azionisti. Questa è una cosa che dovrebbe preoccupare e alla quale bisognerebbe prestare molta attenzione“, ha commentato Wozniak al giornale finanziario Australian Financial Review.

“Ammiro tanto Mark Zuckerberg – ha detto ancora  – Penso che sia sufficientemente determinato per continuare come ha fatto finora… pensare come un giovane idealista e prendere decisioni in funzione di ciò che ritiene giusto o sbagliato“.

“Zuckerberg – ha concluso Wozniak – è sinceramente più interessato a ciò che gli utenti possano avere da Facebook che al denaro”.

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