Facebook: le azioni vanno a ruba ma crescono i dubbi dopo l’apertura dell’indagine su Instagram

di Raffaella Natale |

La crescita del social network ha subito un rallentamento e, secondo un’indagine di Bloomberg, la maggior parte degli investitori ritiene che sia eccessivamente valorizzata.

Stati Uniti


Mark Zuckerberg

Facebook non è ancora ufficialmente entrata in Borsa, ma gli investitori hanno già cominciato a lamentarsi, specie adesso che si apprende che la Federal Trade Commission ha deciso di aprire un’indagine sull’acquisto di Instagram.

Tralasciando la ridicola polemica sulla ‘felpa’ di Mark Zuckerberg, considerata ‘irrispettosa’ dall’alta finanza di Wall Street a cui però piaceva l’eterno maglioncino nero di Steve Jobs, le critiche si concentrano sulla valorizzazione della compagnia.

Il social network dovrebbe essere, infatti, valorizzato intorno ai 96 miliardi di dollari con l’Ipo, prevista per il prossimo 18 maggio (Nasdaq simbolo FB), ma alcuni investitori ritengono che questo prezzo sia troppo alto.

 

Su 1.253 investitori, analisti finanziari e trader intervistati da Bloomberg, il 79% sostiene che la società  – fondata nel 2004 da Zuckerberg  – non meriti una valorizzazione così forte. Solo il 7% la considera invece corretta mentre il 3% pensa addirittura che sia troppo bassa.

La rete sociale più popolare del mondo, 900 milioni di utenti, vanta una valorizzazione 24 volte più alta rispetto al proprio fatturato. Le stime più alte prezzano l’azione tra 28 e 35 dollari, valutando Facebook 99 volte di più dei suoi profitti.

 

Ma le azioni stanno andando ugualmente a ruba: gli investitori istituzionali hanno già indicato una domanda di titoli superiori a quelli a disposizione.

Il roadshow di Facebook per l’Ipo non si é ancora chiuso e dopo New York e Boston punta adesso a San Francisco (Leggi Articolo Key4biz).

Tuttavia, secondo le stime di Bloomberg, la domanda sarebbe meno forte del previsto. Restano infatti i timori per una crescita che ha già subito un rallentamento e i problemi legati alla pubblicità sui cellulari.

Lo scorso anno, le entrate della compagnia sono aumentate dell’88% a 3,71 miliardi di dollari. Nel 2012, dovrebbero crescere del 64% a 6,1 miliardi e sarebbe il terzo anno consecutivo che Facebook cresce sì, ma più lentamente rispetto al passato.

 

Con lo sbarco in Borsa il gruppo potrebbe arrivare a raccogliere fino a 13,6 miliardi di dollari, con una valutazione compresa fra i 77 e i 96 miliardi di dollari, al di sotto dei 100 miliardi che erano stati evocati dal social network. 

L’attuale valorizzazione della compagnia la rende anche l’azienda di net-economy a più forte capitalizzazione nel momento del suo ingresso sul mercato, eclissando di gran lunga anche i 23 miliardi di dollari che valeva Google al momento della sua IPO nel 2004.

 

Si apprende, intanto, che la Federal Trade Commission (FTC) ha aperto un’indagine sull’acquisto della start-up Instagram che, stando ai documenti depositati da Facebook alla SEC, dovrebbe essere finalizzato entro la fine di giugno per la somma di 1 miliardo di dollari (Leggi Articolo Key4biz).

Si tratta di un’inchiesta di routine, prevista per tutte le transazioni che superano i 68 milioni di dollari, ma che potrebbe durare da sei mesi a un anno.

Obiettivo, verificare se l’operazione violi le regole sulla concorrenza, nel qual caso la FTC opporrebbe il suo veto.

L’acquisto di Instagram fa parte di una più ampia strategia con la quale Facebook intende affermarsi anche sul mercato internet mobile.

Un utente su due del social network si collega da smartphone ma finora la compagnia ha fatto pochi profitti sulle applicazioni mobili. In attesa della pronuncia della FTC, Facebook non potrà dare per acquisita Instagram e usarla per far presa sugli investitori dubbiosi sulle reali capacità del sito di monetizzare la sua audience.

 

 

 

 

 

Per maggiori informazioni:

Video di presentazione dell’IPO

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