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TI Media, bene in Borsa su cessione La7. Interesse di Carlo De Benedetti? Franco Bernabè: ‘Al momento solo chiacchiere sui giornali’

Italia


Sale in Borsa Telecom Italia Media dopo l’avvio del processo di dismissione annunciato dalla controllante Telecom Italia (77%). Il titolo della società dei media registrava in mattinata un progresso del 12,74% a 0,177 euro, dopo aver toccato un massimo di 0,178 euro. Bene a Piazza Affari anche Telecom, stamani era in rialzo del 2,95% a 0,871 euro, che ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile netto di 606 milioni di euro, in aumento del 10,4% su base annua.

 

Il Cda di Telecom Italia ha deciso ieri che, nell’ambito del processo di focalizzazione sugli asset core ribadito nel Piano Industriale 2012-2014, avvierà il processo di dismissione delle attività nel settore dei media.

“Tale dismissione – si legge nella nota – contribuirà al conseguimento dei target di riduzione dell’indebitamento”.

In vista del processo di cessione, TI Media ha avviato un’operazione di ristrutturazione societaria mediante separazione degli asset televisivi facendoli confluire in una società ad hoc.

In altre parole, accanto alla nuova società autonoma de La7 sorgerà una seconda società con tutto ciò che riguarda gli asset tv: torri, sistemi di trasmissione e i tre multiplex del digitale terrestre.

Probabilmente Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo L’Espresso, concentrerà il proprio interesse su quest’asset, visto che possiede già due mux.

 

Per quanto riguarda, invece, La7, occorrerà prima una valutazione in base alle stime degli advisor. Secondo alcuni analisti, il valore di mercato di Ti Media sarebbe intorno ai 160 milioni di euro.

 

L’operatore tlc ha, quindi, deciso di dismettere l’asset dei media, sia la parte broadcasting che quella delle reti, ma come ha precisato il presidente Franco Bernabè in un’intervista a La Stampa, “salvaguardando il ruolo e la funzione de La7″.

“La dismissione di asset nei media come i nostri – ha precisato – richiede due condizioni: la massima trasparenza e la salvaguardia dei valori che La7 ha creato in questi anni. Fino ad oggi non c’erano le condizioni, oggi ci sono”.

 

Riguardo all’interesse di De Benedetti, il presidente di Telecom ha chiarito che al momento si tratta solo di “chiacchiere sui giornali” e non c’è alcuna “procedura in corso“.

Bernabè è anche propenso a vendere gli asset separatamente. Sicuramente l’attività broadcasting è la più interessante e non si esclude che possa esserci un acquirente estero.

In questo momento ha, infatti,  spiegato “gli asset italiani costano relativamente poco. Un investitore serio, di lungo periodo, trova qui un governo serio che sta facendo delle riforme importanti e asset che possono crescere di valore“.

 

Oltre a De Benedetti, tra i pretendenti potrebbero esserci Urbano Cairo di Cairo Communication, che con La7 ha uno stretto legame come concessionaria di pubblicità, il finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar, che però ha smentito fermamente, l’emiro del Qatar, proprietario di Al-Jazeera, il gruppo tedesco Bertelsmann e Diego Della Valle. Quest’ultimo ha smentito stamani e con una nota ha fatto sapere che “non c’è alcun interessamento per La7″.

Si parla, però, solo di rumors, le vere intenzioni si manifesteranno più concretamente tra qualche settimana.

 

Vediamo in dettaglio il resoconto intermedio di gestione di TI Media al 31 marzo. I ricavi consolidati nel primo trimestre 2012 raggiungono 57,5 milioni di euro, in miglioramento di 5,2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2011 (52,3 milioni di euro).

Tale andamento è stato caratterizzato da una forte crescita della raccolta pubblicitaria lorda complessiva dei canali La7 (+12,3 milioni di euro; +28,4%), in forte controtendenza rispetto al calo del mercato televisivo, e dall’incremento del fatturato dell’operatore di Telecom Italia Media Broadcasting (TIMB) (+5,5 milioni di euro). Queste performance hanno compensato la riduzione dei ricavi di MTV (-2,0 milioni di euro).

 

L’EBITDA è pari a -5,9 milioni di euro; si riduce di 7,8 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2011 (1,9 milioni di euro), per via dell’incremento dei costi di palinsesto di TI Media – La7, del calo dell’EBITDA di MTV e del mancato apporto di redditività delle attività di Competence Center cessate a settembre 2011, in parte compensati dal forte miglioramento dell’EBITDA di TIMB.

 

L’indebitamento finanziario netto è pari a 206,9 milioni di euro, in aumento di 68,2 milioni di euro rispetto a fine 2011 (138,7 milioni di euro). Tale risultato è principalmente imputabile alla gestione operativa, che risente sia dei rilevanti pagamenti a fornitori relativi agli investimenti realizzati a fine 2011 per la rete digitale terrestre sia di quelli relativi al palinsesto autunnale del 2011, notoriamente più elevati rispetto agli altri periodi dell’esercizio. Inoltre, la variazione rispetto al 31 dicembre 2011 subisce gli effetti delle operazioni di fattorizzazione di crediti commerciali effettuate alla fine dello scorso esercizio.

 

Il Cda ha, inoltre, deciso che, per quanto riguarda MTV Italia, al fine di focalizzare gli sforzi nelle aree più strettamente attinenti al business dell’emittente, si è deciso di intraprendere un processo di dismissione a Viacom, socio della joint-venture, delle attività relative ai canali Nickelodeon, Comedy Central e quelli musicali su piattaforma Sky.

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