Italia
Antonio Catricalà ha scelto il medium attualmente più gettonato da politici e vip per smentire le voci che lo volevano prossimo ad abbandonare il suo incarico alla presidenza del Consiglio – di cui è sottosegretario – per andare a presiedere l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni.
Su Twitter, Catricalà scrive: “Non andrò a presiedere l’Autorità delle comunicazioni. Ne sarei onorato ma mi sentirei un disertore”.
Un’altra smentita, dunque, dopo quella di Roberto Viola, che nei giorni scorsi ha rimandato al mittente le indiscrezioni che lo volevano prossimo a sostituire Corrado Calabrò, il cui mandato scadrà il 19 maggio.
Un incarico ambito, certo, ma anche impegnativo, visto che sulla scrivania del futuro Garante andranno dossier ‘scottanti’, quali quello dell’unbundling, delle frequenze Tv e del diritto d’autore online.
Attorno alla nomina del Consiglio Agcom, intanto, si è levata alta la richiesta di trasparenza per giungere a formare un’Autorità che possa affrontare con la giusta equidistanza questioni quali le regole per l’assegnazione delle frequenze dopo l’abolizione del beauty contest; il confronto con Bruxelles sulla questione dell’accesso disaggregato alla rete Telecom Italia; la questione del diritto d’autore online.
Nei giorni scorsi, anche il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha affermato che per quanto riguarda i criteri di nomina si sta pensando di introdurre criteri di “trasparenza e meritocrazia”.
Particolarmente attento alla questione, il PD secondo cui “la scelta dei prossimi membri di Authority così importanti per la regolazione e la vigilanza di settori delicati come i trasporti e le telecomunicazioni, non possa prescindere da un confronto pubblico e trasparente con il Parlamento”.