Rai: a Palazzo Chigi i primi curricula per nuovo Cda. Arrivati anche quelli di Michele Santoro e Carlo Freccero

di Raffaella Natale |

Intanto il segretario generale Agcom, Roberto Viola, ha smentito seccamente d’essersi proposto per prendere il posto di Corrado Calabrò.

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Placate, almeno per il momento, le polemiche intorno all’asta delle frequenze Tv e al Regolamento sul diritto d’autore online, tutta l’attenzione s’è spostata su un’altra controversa questione: chi andrà a formare i consigli di Agcom, Antitrust e Rai?

La richiesta che proviene da più parti è una sola: trasparenza e garanzia di pluralismo. Mica facile per un Paese dove queste cose si sono sempre decise nei salotti e mai, o quasi mai, nei luoghi deputati (Leggi Articolo Key4biz).

 

Tra poche settimane scadrà il mandato Agcom, a fine marzo è già scaduto quello della Rai, e da tempo, tra conferme e rettifiche, circolano i primi nomi (Francesco Caio, Rocco Sabelli, Claudio Cappon, Giancarlo Leone, Giulio Anselmi).

Oggi Roberto Viola, segretario generale dell’Authority, ha smentito quanto riportato da un quotidiano, secondo il quale si era fatto avanti per prendere il posto di Corrado Calabrò.

“Nessuna candidatura alla presidenza dell’Agcom – ha detto seccamente Viola – sono altri i progetti professionali futuri”.

Aggiungendo : “Voler accostare il mio nome a una presunta area politica di riferimento è lesivo della mia dignità professionale, del mio curriculum e ha il solo scopo di indurre a sospettare dell’indipendenza di giudizio con la quale ho svolto e svolgo il mio ruolo”.

Viola ha anche definito ‘assurda’ la notizia che, per parlare della sua supposta candidatura, nei giorni scorsi avrebbe ricevuto la visita del sottosegretario Antonio Catricalà.

 

Si accelera, intanto, il confronto sulle nomine per la Rai. Secondo alcune fonti, a Palazzo Chigi sarebbe già partito l’esame di curricula con relativi primi colloqui anche se Catricalà ha escluso che siano iniziate consultazioni ufficiali, ammettendo comunque che i tempi stringono.

L’assemblea degli azionisti chiuderà il mandato dell’attuale Cda domani o al massimo l’8 maggio con il via libera al bilancio, nel frattempo dovrebbe entrare nel vivo il lavoro della commissione di Vigilanza per il voto dei nuovi membri. Il Consiglio potrebbe essere rinnovato entro la metà di maggio, ma le posizioni dei partiti della maggioranza restano distanti e bisogna attendere le mosse del governo.

 

Il Pdl insiste per il rinnovo con l’attuale legge Gasparri, il Pd per la riforma della governance.

La riforma della Rai dovrebbe prevedere anche il taglio dei consiglieri, da nove a cinque, con un rafforzamento dei poteri del presidente. Ma il Pdl continua a opporsi.

 

Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl, ha sottolineato che “L’elezione del consiglio d’amministrazione della Rai è regolata da norme conformi alle sentenze della Corte costituzionale. Modifiche con modalità improprie o richiami a norme relative a situazioni completamente diverse rappresenterebbero violazioni molto gravi, che non possono essere praticate”.

Secondo il presidente della Rai Paolo Garimberti si potrebbe andare avanti anche con questa legge, ma l’importante è che “ci siano nomine trasparenti“.

E ha aggiunto: “E’ difficile non essere d’accordo con Monti soprattutto sul rapporto tra politica e Rai. Ora ci potrebbe essere una svolta”.

Ha parlato oggi di partecipazione della Rai “alla ricostruzione culturale dell’Italia“, il direttore generale Lorenza Lei in un’intervista al quotidiano francese Le Figaro.

“La televisione pubblica ha un ruolo fondamentale da svolgere in questa evoluzione, in questa ricostruzione culturale“, ha concluso la Lei.

 

 

Intanto, l’ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza ha dato mandato al presidente Sergio Zavoli di prendere contatti con il ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda ed eventualmente con Mario Monti per conoscere le indicazioni dell’esecutivo. Tra le candidature arrivate a Palazzo Chigi e alla Vigilanza anche quelle di Michele Santoro e Carlo Freccero, rispettivamente a direttore generale e presidente della Rai.

Due candidature che stanno facendo discutere ma che, a parere di Vincenzo Vita e Beppe Giulietti del Pd non rappresenterebbero una “provocazione“, anzi, “la generosa disponibilità di chi ancora crede in un futuro per il servizio pubblico”.

 

Articolo 21 ha aperto una consultazione sul proprio sito per individuare in modo pubblico e trasparente proposte di candidature autorevoli e soprattutto di donne e di uomini che abbiano davvero nel cuore la Costituzione e antepongano il rispetto dell’interesse generale ad ogni conflitto di interesse. Tra i più ‘gettonati’ nella prima giornata della consultazione di Articolo21, oltre a Santoro e Freccero, anche Roberto Saviano, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Lorella Zanardo, Sandra Bonsanti, Tana De Zulueta, Corrado Augias.

Sul sito ha presentato la sua candidatura anche l’ex presidente Rai Claudio Petruccioli.

 

Ieri intanto il Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha commentato che “C’è bisogno di meritocrazia e di meccanismi che permettano di trovare le persone più adeguate per gli incarichi” (Leggi Articolo Key4biz).

E sulla questione Rai non è mancata ieri la frecciata del presidente Agcom Calabrò, che presentando la relazione di fine mandato, ha ricordato con forza gli appelli inascoltati per una riforma “che la svincolasse dalla somatizzata influenza politica e ne reimpostasse l’organizzazione con una governance efficiente, una migliore utilizzazione delle risorse e la valorizzazione del servizio pubblico” (Leggi Articolo key4biz).

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