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La lotta all’evasione fiscale passa anche dalla cornetta telefonica: secondo quanto previsto dal provvedimento n. 2012/10563 dell’Agenzia delle Entrate, infatti, “i dati e le notizie relativi ai contratti di servizi di telefonia, fissa, mobile e satellitare…sono trasmessi all’anagrafe tributaria secondo le modalità e le specifiche tecniche stabilite nel presente provvedimento”.
In particolare, specifica il provvedimento, gli operatori telefonici dovranno comunicare all’Agenzia, “i dati relativi alle utenze in essere, ai consumi fatturati e al credito di traffico telefonico relativamente ai contratti dei servizi
di telefonia”.
Il provvedimento, informa l’Agenzia, risponde all’esigenza di razionalizzare ed aggiornare la struttura tecnica dei tracciati delle comunicazioni e di realizzare l’allineamento dei dati relativi alle utenze. “In particolare – si legge nel provvedimento – per quelle telefoniche i dati finora richiesti erano riferiti solo all’area ‘business’, con il provvedimento, in analogia con le altre utenze, vengono comprese anche le utenze domestiche. Per completezza d’informazione, in merito alla telefonia mobile diviene oggetto di comunicazione il credito telefonico acquistato nel corso dell’anno”.
Tutti i dati, insomma, sulle telefonate effettuate dal telefono fisso e mobile, di casa o dell’ufficio, andranno a comporre il quadro che aiuterà il Fisco a determinare il tenore di vita dei contribuente e stabilire se vi sia margine di evasione.
I gestori telefonici hanno tempo fino al 30 settembre per trasmettere le comunicazioni del 2011, mentre a partire dal 2012, le comunicazioni relative all’anno precedente dovranno essere effettuate entro il 30 aprile.
Queste informazioni andranno a sommarsi a quelle fornite dai commercianti, – che dovranno comunicare al Fisco i dati (importi e codice fiscale) dei consumatori che hanno effettuato acquisti oltre i 3.600 euro nel secondo semestre del 2011 – e dagli istituti di credito, chiamati a segnalare i saldi e i principali movimenti effettuati dai correntisti.
In ragione dell’enorme mole di dati che saranno trasmessi, ieri sulla questione è intervenuto anche il garante Privacy, sottolineando la necessità di mettere in atto “misure di sicurezza di natura tecnica ed organizzativa particolarmente rigorose, sia per la trasmissione dei dati che per la loro conservazione”.
Gli operatori finanziari e le banche dovranno, in particolare, “adottare meccanismi di cifratura durante tutti i passaggi interni, limitare l’accesso ai file ad un numero ristretto di incaricati, aggiornare costantemente i sistemi operativi e i software antivirus e antintrusione, prevedere solo in forma cifrata l’eventuale conservazione dei dati”.
L’Agenzia delle entrate, avverte il Garante, dovrà “predisporre canali telematici adeguati alla comunicazioni di una elevata quantità di dati, privilegiando l’interconnessione diretta con i sistemi informativi di banche e istituti finanziari, preoccupandosi di fornire agli operatori finanziari indicazioni e accorgimenti per la predisposizione dei file da inviare”.
L’Agenzia, dal canto suo, ha assicurato che “La sicurezza nella trasmissione dei dati…è garantita dal sistema dell’invio telematico all’anagrafe tributaria, mediante l’adozione delle misure riguardanti il controllo degli accessi al sistema e la crittografia degli archivi. a sicurezza degli archivi del sistema informativo dell’anagrafe tributaria è garantita da misure che prevedono un sistema di autorizzazione per gli accessi e di conservazione di copie di sicurezza per il tempo necessario all’espletamento del controllo fiscale”.