Italia
La Commissione europea ha inviato una seconda lettera al Governo italiano per avere chiarimenti in merito alla norma sull’accesso disaggregato contenuta nel DL Semplificazioni approvato dal Parlamento mercoledì.
Lo riporta l’agenzia di stampa Reuters, secondo cui la Ue, che non ha ancora ricevuto risposta alla lettera inviata lo scorso 16 marzo, avrebbe dubbi rispetto alla compatibilità della nuova legge con le direttive europee.
“L’incompatibilità della norma approvata dal Parlamento con le direttive Ue deriverebbe dal fatto che essa pregiudicherebbe l’indipendenza dell’Autorità nell’esercizio dei suoi poteri, come previsto dalla direttiva quadro, secondi cui le Autorità indipendenti non devono prendere istruzioni da nessun organo nel loro esercizio di regolazione del mercato”, spiega l’agenzia.
Nelle scorse settimane, Bruxelles aveva comunicato di aver accolto “con favore l’obiettivo pro-concorrenza dell’emendamento del governo” al dl Semplificazioni che liberalizza l’ultimo miglio, ma – sottolineava – “dobbiamo assicurarci che le nuove norme siano conformi con le regole Ue”.
Secondo Bruxelles ci sarebbe il rischio che la norma possa ‘pregiudicare’ i poteri discrezionali del regolatore Agcom, il che sarebbe contrario alle norme Ue.
Il Governo è infatti intervenuto per modificare il testo originale dell’emendamento, riconsegnando al regolatore la competenza di individuare le modalità e i prezzi per l’unbundling.
In base alla nuova riformulazione del testo spetterà all’Agcom, “entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione” del decreto semplificazioni, individuare “le misure atte ad assicurare l’offerta disaggregata dei prezzi relativi all’accesso all’ingrosso alla rete fissa e ai servizi accessori, in modo che, in particolare, il prezzo del servizio di accesso all’ingrosso alla rete fissa indichi separatamente il costo della prestazione dell’affitto della linea e il costo delle attività accessorie, quali il servizio di attivazione della linea stessa e il servizio di manutenzione correttiva”.
Sulla questione era intervenuta direttamente anche Neelie Kroes, Commissario Ue per l’Agenda digitale, sottolineando che “pur apprezzando, in linea di principio, l’ispirazione pro-concorrenza che lo sottende”, la Commissione deve assicurarsi “che le nuove regole siano conformi con quelle europee, in particolare per quanto riguarda i poteri dell’Agcom”.
“Se il testo finale non dovesse essere in linea con la legge europea, la Commissione non esiterebbe a usare i suoi poteri e, ove necessario, ad aprire una procedura d’infrazione”, osservava quindi il Commissario. (a.t.)