Germania
René Obermann, classe 1963, è Ceo di Deutsche Telekom – la maggiore compagnia telefonica europea – dal novembre 2006. In questa intervista affronta i temi più importanti attualmente sul tavolo delle tlc: dalla decrescita dei ricavi al difficile rapporto con gli operatori Over the Top, dalle opportunità offerte dal cloud computing alla regolamentazione passando per le strategie future dell’azienda, alla ricerca di nuovi modelli di business e nuove intese per ridurre la dipendenza dal business tradizionale.
Mr. Obermann, Deutsche Telekom è sempre più concentrata su nuove aree di attività, come il cloud. Non crede più nel core business delle telco?
René Obermann: Gli operatori stanno affrontando tempi difficili: è una delle mie frasi preferite! Ma è solo metà della storia, che tralascia le opportunità che la nostra industria ha davanti a sé. Sì, è vero che i prezzi e i ricavi del business tradizionale sono diminuiti. Ma allo stesso tempo il traffico sulle reti mobili è salito alle stelle. Chi ne trae vantaggio? Ad oggi per lo più gli OTT che realizzano i loro servizi su linee economiche e veloci. Ma io vedo degli spazi per poter prendere parte a questa nuova crescita. Vedo uno spiraglio.
Di cosa si tratta?
René Obermann: Credo nelle nuove grandi tendenze in atto nel nostro settore: dopo che tutto è diventato mobile, ora il cloud sta diventando parte integrante delle nostre infrastrutture. Offre agli operatori una sorprendente opportunità per sfruttare al massimo le loro risorse. I ricavi potranno crescere ancora in futuro – se la regolamentazione stessa non si porrà come ostacolo. Penso, ad esempio, all’implementazione della qualità del servizio nelle nostre reti per offrire ai clienti prodotti con un livello di qualità garantita. E credo che essi saranno disposti a pagare per questo.
Quindi Deutsche Telekom sta cambiando?
René Obermann: Ci stiamo reinventando. Da un lato stiamo sviluppando modelli di business innovativi per ottenere nuova crescita. I servizi cloud ne sono un buon esempio, ma certamente non l’unico. Inoltre Deutsche Telekom sta cercando nuove partnership con internet companies innovative per poter ridurre la nostra dipendenza dal business più tradizionale. Ma se vogliamo combinare il core business con i nuovi servizi over-the-top, dobbiamo essere sicuri di avere una sufficiente capacità di banda mobile e fissa. E quindi dobbiamo trovare nuovi modi per favorire la diffusione della banda larga. Le reti rimangono alla base del nostro modello di business e dobbiamo investire miliardi per assicurarci di tenere il passo con l’esplosione del traffico dati.
Quali sono i principali fattori che stanno riducendo i ricavi tradizionali?
René Obermann: C’è una concorrenza dura e non è sempre giusto. Prendete gli operatori via cavo, per esempio, che non sono disposti a concedere l’accesso alla propria infrastruttura, mentre noi siamo totalmente regolamentati. Abbiamo bisogno di una parità di condizioni tra queste due infrastrutture, che sia attraverso la deregolamentazione o attraverso la regolamentazione simmetrica. Ad oggi la regolamentazione – sia a livello europeo che a livello nazionale – non è realmente cambiata. Anche se si sente molto parlare di incentivi agli investimenti si concentra ancora principalmente sulla riduzione dei prezzi.
Quali sono le vostre aspettative su governi e regolatori?
René Obermann: L’Europa sta affrontando una grave crisi. Noi e gli altri operatori siamo disposti a dare un contributo attivo per guidare l’Europa verso una nuova crescita. Le nostre reti sono la spina dorsale della nostra economia e vogliamo rafforzarle. Ma quando parliamo di fibra non vedo perché la regolamentazione dovrebbe essere necessaria: credo nel libero accesso e Deutsche Telekom lascerà utilizzare la rete in fibra ai suoi concorrenti. D’altra parte, noi stessi cerchiamo accesso alle loro infrastrutture. In Germania abbiamo dimostrato che siamo disposti e capaci di trovare nuovi modelli di pricing per la fibra e il VDSL insieme ai nostri concorrenti, su base volontaria. Il mondo è cambiato: non c’è più l’incumbent contro i nuovi entranti. Apprezzo molto l’apertura al dialogo del Commissario Neelie Kroes, con la quale condividiamo gli stessi ambiziosi obiettivi sulla banda larga fissati nell’Agenda digitale, per un settore dell’ICT europeo innovativo e competitivo. Ma attenersi a una politica di semplice riduzione dei costi porterà solo a un altro round di riduzione dei prezzi e, quindi, a far perdere denaro al settore. E questo è denaro che è urgentemente necessario per costruire le nuove reti a banda larga, sia fisse che mobili.
Quale ruolo dovrebbe giocare ETNO in questo contesto?
René Obermann: È difficile trovare un approccio comune europeo per la distribuzione della fibra, perché la situazione è diversa in ogni Stato membro. Questo è quello che ETNO dovrebbe chiarire a livello europeo: non ci può essere un approccio one-size-fits-all per tutti gli Stati membri per quanto riguarda la diffusione della banda larga ad alta velocità. I governi nazionali e le autorità nazionali di regolamentazione devono avere la flessibilità necessaria per riflettere sulle specificità dei mercati nazionali e locali. E tuttavia c’è un obiettivo comune: più banda larga per tutti. Ed è il primo compito di ETNO quello di rendere le istituzioni europee consapevoli di quanto necessario per conseguire questo obiettivo.
Deutsche Telekom sta collaborando con i concorrenti anche su base infrastrutturale. Non avete paura di perdere il vostro principale punto di forza che è la qualità della rete?
René Obermann: Credo che Deutsche Telekom stia fornendo il miglior rapporto qualità-prezzo. Abbiamo lavorato sodo per il nostro servizio e la nostra qualità e non ci concederemo certo di rimanere indietro. Ciò premesso, la cooperazione ha un senso per la salvaguardia dell’effettiva utilizzazione della capacità trasmissiva e per favorire la diffusione della banda larga. Questo include non solo la nostra industria ma anche i fornitori di energia, per esempio. Deutsche Telekom ha appena firmato la sua prima collaborazione con un provider regionale per costruire una rete in fibra ottica nella città di Chemnitz e vogliamo altre collaborazioni come questa per il futuro.
Ma essendo voi il più grande operatore tedesco, siete dovuti a fornire l’accesso alla fibra ottica per tutti…
René Obermann: Deutsche Telekom ha una quota di mercato del 50 per cento: non possiamo costruire il 100 per cento della rete in fibra da soli. Inoltre, la domanda di accesso in fibra ottica è ancora in divenire. È per questo che investiamo solo a due condizioni: l’80 per cento dei proprietari di casa devono dare la loro approvazione e vogliamo vedere il 10 per cento di pre-ordini da parte dei clienti. Per di più la fibra non è l’unico modo per velocizzare Internet. Crediamo in un mix intelligente di tecnologie, tra cui le soluzioni mobili, come l’LTE.
Ma la banda larga che offrite è principalmente nelle grandi città. Che ne è delle zone rurali?
René Obermann: Non è così. Per esempio abbiamo iniziato il roll-out della fibra soprattutto in città di medie dimensioni. Per le aree rurali, abbiamo predisposto team regionali che creano offerte individuali per i comuni. Partecipiamo alla maggior parte delle gare, ma nei casi in cui potremmo perdere del denaro le autorità locali devono essere coinvolte. Possono fornire i condotti, per esempio. Fino ad ora abbiamo accettato più di 3.000 collaborazioni con i Comuni. Inoltre in Germania Deutsche Telekom e altri operatori hanno costruito l’infrastruttura LTE prima nelle zone rurali. Quasi due terzi dei cosiddetto ‘white spots’ sono già stati eliminati e le famiglie hanno velocizzato la propria connessione Internet grazie all’LTE. Quindi ci sentiamo veramente all’altezza delle nostre responsabilità. La banda larga per tutti è possibile.
Leggi l’intervista in inglese su ETNO Digital.