Europa
La scorsa settimana, un articolo del Financial Times ha reso pubblica la battaglia in corso tra Apple e Nokia in vista della standardizzazione delle schede Sim del futuro (Leggi articolo Key4Biz). Le due aziende hanno infatti presentato all’ETSI (European Telecommunications Standards Institute) due proposte diverse per la cosiddetta “fourth form factor (4FF) UICC”, meglio conosciuta come ‘nano-Sim‘, una scheda Sim ancora più piccola delle attuali micro-Sim presenti negli iPhone, che permetterebbe di liberare preziosi millimetri all’interno dello chassis per aggiungere più circuiti, più capacità di batteria o per assottigliare ancora di più i dispositivi.
Il sito The Verge, che ha avuto modo di confrontare le due proposte spiega che, a sorpresa, la proposta di Apple è la più convenzionale: secondo la società di Cupertino, la nano-Sim dovrebbe essere una micro-Sim spogliata di tutta la plastica. Questa scheda è stata vista al Mobile World Congress, presentata dall’azienda tedesca Giesecke & Devrient, la stessa che ha praticamente inventato le prime sim commerciali una ventina d’anni fa. Altri prototipi di questa scheda dovrebbero essere prodotti da Oberthur Technologies.
Secondo le richieste dell’ETSI, le nano-Sim dovranno supportare otto contatti elettrici, come le attuali schede, ma l’ente non avrebbe fornito altri dettagli sul layout o sulla configurazione di questi contatti.
La proposta di Apple mantiene la vecchia configurazione: in sostanza, la nano-Sim potrà essere usata anche in un telefonino che supporta le micro-Sim o le mini-Sim attuali, ma solo usando un adattatore.
Sostanzialmente, Nokia e RIM hanno un approccio diverso: la proposta 4FF sembra più una carta MicroSD che una scheda Sim e Nokia sottolinea che, a differenza della proposta di Apple, il suo prototipo non richiede supporti aggiuntivi e non necessiterebbe, quindi, l’utilizzo di adattatori o appositi ‘cassetti’ per l’alloggiamento della scheda che richiederebbero la riprogettazione dei vecchi cellulari.
La proposta di Apple, tuttavia, avrebbe il sostegno di molti operatori europei e, per rimuovere gli ostacoli alla sua approvazione, il gruppo guidato da Tim Cook avrebbe assicurato che se la sua proposta risultasse vincente l’accesso ai brevetti essenziali sarebbe gratuito. Ammesso che anche gli altri detentori di brevetti legati alla tecnologia delle nano-Sim accettino le stesse condizioni, in nome del principio della reciprocità.
Questo dimostrerebbe che Apple è seriamente impegnata nello sviluppo di uno standard innovativo e non vuole lucrarci sopra. Difficilmente, infatti – come riporta Florian Mueller sul sito Foss Patent – Apple concede le sue tecnologie su base royalty-free. Questa volta invece, sottolinea Mueller, “Apple è chiaramente generosa e assolutamente pro-competitiva” e questo atteggiamento potrebbe aggiungere pressione sugli altri player del settore, come Google che da sempre sostiene gli standard aperti e quindi dovrà per forza di cose sostenere lo standard Apple se fosse adottato anche se tra un po’ – se pure la Cina darà il via libera – sarà proprietario di Motorola Mobility, che invece sostiene la proposta di Nokia.
Secondo Nokia, però, le cose non stanno proprio così: la compagnia finlandese ha dichiarato al sito ComputerWorld che l’offerta di Apple è essenzialmente priva di sostanza e inutile perchè la società non possiede brevetti essenziali per rendere il suo progetto uno standard di settore.
“Non siamo a conoscenza di alcuna proprietà intellettuale di Apple che possa essere giudicata essenziale per la nano-SIM. Detto ciò, la proposta di Apple per licenze royalty-free sembra non più di un tentativo di svalutare la proprietà intellettuale altrui”, ha affermato un portavoce di Nokia.
Le due società mostreranno le loro proposte alla fine della settimana nel corso di dell’evento ETSI Smart Card Platform Plenary che si terrà a Sophia Antipolis, nel sud della Francia giovedì e venerdì. Sempre per la fine della settimana dovrebbe arrivare anche il responso di ETSI: solo allora sapremo cosa ci sarà negli smartphone di prossima generazione.