Stati Uniti
Sotto pressione da parte di Yahoo!, che ha accusato la società di violazione di una decina di brevetti, Facebook ha acquistato 750 brevetti di IBM per rafforzare il suo portfolio, che include attualmente circa 56 patents già rilasciati e 503 domande di brevetto depositate negli Usa e altri 33 brevetti e 143 domande pendenti all’estero. Numeri decisamente esigui rispetto agli arsenali dei concorrenti, che potrebbero penalizzare la società al momento dello sbarco in Borsa.
Secondo quanto hanno rivelato alcune fonti a Bloomberg, infatti, i brevetti acquistati – che coprono varie tecnologie, dal software al networking – serviranno da un lato a rafforzare le difese nei confronti di rivali e dall’altro a fornire rassicurazioni agli investitori circa la validità del portfolio brevetti Facebook, in vista dell’IPO prevista per questa primavera e che potrebbe portare il valore della compagnia a 100 miliardi di dollari.
La società ha confermato la transazione ma non ha fornito ulteriori dettagli dell’operazione, che potrebbe avere un valore economico di diverse centinaia di milioni di dollari.
Con oltre 6 mila brevetti, del resto, IBM è da 19 anni in testa alla classifica mondiale dei patent registrati e anche Google, per difendere Android dai patent troll e dalle accuse di violazione di copyright e brevetti mosse da rivali del calibro di Apple, Oracle e British Telecom, sul finire del 2011, ha acquistato da IBM 188 brevetti già registrati e 29 pendenti, dopo i mille già acquistati dalla società a settembre dello scorso anno.
Il mese scorso, Yahoo! ha sporto denuncia contro Facebook, che avrebbe usurpato 10 suoi brevetti, legati alla pubblicità, alla protezione della privacy e alla messaggistica. Il portale web ha presentato una denuncia presso un tribunale federale californiano, sostenendo che “l’intero modello di social network adottato da Facebook, che consente agli utenti di creare profili e di connettersi ad amici e aziende, è basato sulla tecnologia brevettata da Yahoo”.
La società di Mark Zuckerberg si è detta delusa dalla decisione “di un partner commerciale di vecchia data che ha tratto sostanziali benefici dalla sua collaborazione con Facebook” e ha affermato di volersi difendere con tutte le forze in tribunale “contro un’azione sconcertante”.
Facebook, secondo i documenti dello U.S. Patent & Trademark Office, ha acquistato altri brevetti anche dal social network Friendster e da HP e il nuovo accordo con IBM servirà anche ad attenuare le preoccupazioni sul fatto che la società potrebbe non avere la proprietà intellettuale di cui ha bisogno per risultare un buon affare agli occhi degli investitori in vista dell’IPO.
Il gruppo di Zuckerberg lo scorso anno ha registrato un fatturato di circa 4 miliardi di dollari e ha annunciato di aver ottenuto un finanziamento da 8 miliardi (una linea di credito revolving da 5 miliardi di dollari a 5 anni e un prestito ponte a 364 giorni da 3 miliardi di dollari) da Goldman Sachs Group, Morgan Stanley, JPMorgan Chase, Bank of America e Barclays. I fondi saranno utilizzati anche per coprire i costi legati al contenzioso con Yahoo! e ad altre eventuali denunce il cui numero, prevede la società, è destinato ad aumentare.
All’indomani della causa intentata da Yahoo!, infatti, Facebook si è detta sicura “che il numero delle cause legate ai brevetti e alla proprietà intellettuale contro di noi aumenterà: ci apprestiamo a introdurre nuovi prodotti anche in aree in cui attualmente non competiamo e questo potrebbe aumentare la nostra esposizione a controversie legali”.
Facebook, stando ai dati di LegalMetric.com, risulta già al 28esimo posto nella lista di compagnie più frequentemente denunciate per violazione di brevetti, con 22 cause, più di Cisco e Yahoo!.