Frequenze Tv, il Sottosegretario Claudio De Vincenti: ‘A breve soluzione in linea con l’Antitrust italiano ed europeo’

di Raffaella Natale |

Secondo le ultime indiscrezioni, il governo potrebbe decidere di vendere una parte delle frequenze low-cost e un’altra tra un anno agli operatori tlc.

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Claudio De Vincenti

Si torna a parlare di frequenze televisive dopo che ieri il governo ha accolto l’ordine del giorno di Massimo Pini (Lega) al Dl liberalizzazioni per l’annullamento della procedura del beauty contest.

Stamani, intervenendo alla trasmissione ‘Un Caffè con…” di SkyTg24, il Sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, ha parlato anche di questo, annunciando che “in tempi ravvicinati verrà presa una soluzione importante per tutti gli operatori del mercato delle comunicazioni”.

De Vincenti ha ribadito: “Abbiamo già sospeso il beauty contest e stiamo lavorando nella direzione indicata nell’Odg con molta attenzione, per fare un’operazione sulle frequenze che sia rispettosa delle indicazioni date dall’Antitrust italiano ed europeo” (Guarda l’intervista).

 

Ieri, infatti, il Sottosegretario ha accolto il documento in Aula alla Camera, dopo una riformulazione dell’impegno per il governo, la cui nuova stesura è: “Annullare il bando di gara per il diritto d’uso di frequenze in banda televisiva e il conseguente disciplinare di gara che finirebbero per implementare a titolo gratuito la già rilevante detenzione di frequenze dei soggetti già operanti e conseguentemente ad annullare il beauty contest procedendo a un’asta a titolo oneroso”.

 

Ricordiamo che il Ministro allo Sviluppo economico, Corrado Passera, ha sospeso il beauty contest fino al 20 aprile, dopo il quale dovrà comunicare come intende procedere sulle frequenze. Un bene che Mediobanca ha stimato intorno a 1-1,5 miliardi di euro, a fronte dei 4 incassati dalla Stato con l’asta tlc.

 

Il governo Monti dovrà sicuramente considerare i ricorsi depositati al TAR Lazio da Mediaset, attraverso Elettronica Industriale, ed Europa Way, con i quali hanno chiesto di cancellare la disposizione del MiSE che sospende il beauty contest (Leggi Articolo Key4biz).

 

Anche se le due società partono da posizioni diverse, sono d’accordo sui motivi per i quali domandano l’annullamento dell’atto, sul quale chiedono un giudizio di merito.

Nel ricorso si ricorda che il modello del beauty contest è quello seguito da molti Paesi Ue e che la Commissione europea ha sospeso la procedura d’infrazione contro l’Italia “a seguito del positivo esame degli atti” del beauty contest.

In caso di un loro annullamento o una revoca, precisano nel ricorso, lo Stato italiano rischia di “rispondere dei danni arrecati alle imprese…”, ma rischia anche “una condanna in sede comunitaria all’esito della procedura d’infrazione attività nei suoi riguardi”.

 

Anche Prima Tv ha deciso di muoversi. Tarak Ben Ammar ha scritto una lettera a Passera per chiedere un’accelerata sull’assegnazione delle frequenze televisive.

 

Giusto alcuni giorni fa, la Ue ha chiesto all’Italia come intende procedere una volta scaduta la pausa decisa dal Ministro Passera.

 

Una scelta non facile alla luce anche di quanto deciso all’ultima Conferenza ITU di Ginevra, al quale fa anche riferimento Elettronica Industriale, dove è stata confermata “la destinazione televisiva delle frequenze oggetto di gara“, sebbene esclusivamente fino al 2015, quando quelle frequenze andranno comunque destinate ai servizi LTE.

 

Secondo le ipotesti più accreditate, il governo potrebbe decidere di organizzare un’asta low-cost per alcune frequenze, mentre una seconda parte potrebbe essere venduta tra un anno agli operatori tlc per la banda larga mobile.

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