Sicurezza: cresce la minaccia dei programmi nocivi. Nel 2011 bloccato circa 1 miliardo di attacchi

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I cyber criminali sfruttano sempre di più il fatto che le persone trascorrono gran parte del proprio tempo sui social network come Facebook. Gli hacker inseriscono link su Facebook e siti simili, con lo scopo di attirare gli utenti su siti nocivi.

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Le problematiche relative alla sicurezza Internet sono in continuo aumento. Il numero di attacchi sul Web è cresciuto notevolmente nel 2011 rispetto all’anno precedente, registrando un incremento pari al 63%. Nel 2010 Kaspersky Lab ha bloccato 580.371.937 attacchi Internet, mentre nel 2011 questa cifra ha raggiunto quasi il miliardo (946.393.693).

 

Nel 2011, sono state respinte ogni giorno circa 2,6 milioni di attacchi Internet. I cyber criminali hanno utilizzato 4 milioni di domini per effettuare 946.393.693 attacchi, distribuendo i malware in più di 198 paesi nel mondo.

 

Il metodo utilizzato più frequentemente per colpire i browser è noto come “exploit pack” ed è usato dai cyber criminali per creare falsi siti web o manipolare siti già esistenti. Questi servono per inserire malware sui computer degli utenti per reindirizzarli ad altri siti web nocivi (attacchi drive-by). Nel 2011, Adobe Reader è stato il programma utilizzato più frequentemente per queste attività (35%), mentre un ulteriore 25% di attacchi era basato sulle vulnerabilità presenti nelle Virtual Machine Java. L’11% di attacchi sfruttava i componenti del sistema Windows, mentre Internet Explorer (4%) è stato il browser più utilizzato in assoluto.

 

I cyber criminali sfruttano sempre di più il fatto che le persone trascorrono gran parte del proprio tempo sui social network come Facebook. Gli hacker inseriscono link su Facebook e siti simili, con lo scopo di attirare gli utenti su siti nocivi. Secondo le statistiche, tra i link nocivi presenti in Rete, almeno uno su cinque si trova sui social network.

 

Così come è emerso dai risultati della ricerca, lo spam sui social network ha avuto una vera e propria esplosione nel 2011, con il 21% dei link nocivi che è stato individuato dagli esperti proprio su questi (Facebook e il suo clone russo, VKontakte, in testa alla classifica).

 

YouTube è il sito che in cui sono presenti il maggior numero di link nocivi, con un dato pari al 31% di rilevamenti dannosi (quasi uno su tre). I motori di ricerca rimangono ancora il principale canale di distribuzione per questi link, con il 22% di questi che si sta diffondendo attraverso ricerche su Google.

 

Grazie alla disattivazione delle maggiori botnet, il volume di spam nel 2011 si è notevolmente ridotto. Questo, comunque, non significa che la situazione sia risolta. Mentre il volume di spam sta diminuendo, il numero di email che contengono allegati o link nocivi è in crescita. Inoltre, gli attacchi di phishing stanno diventando sempre più professionali e mirati.

 

La guerra contro le botnet sta dando i suoi frutti: lo spam è stato ridotto dell’80% circa nel traffico totale email e questa tendenza, iniziata nel 2009, continuerà anche nei prossimi anni. Anche la percentuale di email di phishing sta diminuendo. Nel 2011, gli esperti hanno identificato solo lo 0,02% di email di phishing rispetto al totale, con una riduzione pari a 15 volte. Il problema dello spam, comunque, non è del tutto risolto. Sempre più le email contengono infatti file allegati e link nocivi, con un aumento del 70% di questi messaggi rispetto al 2011.

 

Anche se il volume di spam si è ridotto nel 2011, i messaggi stanno diventando sempre più pericolosi. Le email di spam che contengono allegati o link nocivi, sono pari al 3,8% del traffico email totale. In questi casi, i cyber criminali inducono le loro potenziali vittime ad aprire gli allegati o a cliccare sui link presenti nel corpo della mail. Per fare questo, nel 2011 gli spammer hanno utilizzato espedienti già noti, come il metodo di mascherare i propri messaggi con comunicazioni bancarie ufficiali o contenuti che stimolano la curiosità degli utenti, come video o immagini di personaggi famosi.

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