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Mercato media sempre più nelle mire delle compagnie hi-tech: le manovre di Intel ed Ericsson

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Grandi movimenti sul mercato internazionale dei media. Il Wall Street Journal dà la notizia che l’americana Intel, numero uno al mondo nei microprocessori, sta per lanciare un servizio televisivo web-based.

“Da diversi mesi – scrive il quotidiano, citando fonti vicine al dossier – Intel sta cercando di convincere alcuni broadcaster a creare un ‘operatore satellitare virtuale’ per offrire i canali televisivi in tutto il Paese con un pacchetto simile a quello venduto dagli operatori via cavo o satellite”.

Secondo il WSJ, Intel produrrebbe il set-top box che spera di poter lanciare entro l’anno, la cui interfaccia è stata già presentata ad alcuni potenziali clienti.

Anche se la compagnia ha lamentato l’insufficienza di banda e gli alti prezzi delle programmazioni televisive.

 La società fornisce già i microprocessori a due provider di contenuti, l’americana Comcast e la francese Iliad (Gruppo Free).

 

L’iniziativa evidenzia il cambiamento di strategia del CEO di Intel, Paul Otellini, che ha manifestato la propria intenzione di diversificare le attività aziendali, investendo anche fuori dal mercato strettamente informatico.

Motivato anche dagli ultimi dati che indicano come gli utenti guardino sempre più i programmi televisivi su internet o dispositivi mobili.

 

Il WSJ ha sottolineato come siano già tante le aziende del settore dell’elettronica che stanno valutando l’offerta online di servizi televisivi live oppure on-demand.

Negli ultimi mesi, Sony e Dish Network stanno verificando la fattibilità di una simile offerta.

Sulla stessa linea anche Microsoft, Apple e Google, che stanno trattando con diverse media company per servizi di questo tipo. Ma al momento si tratta solo di trattative e alcun accordo è stato finora finalizzato.

Secondo alcuni esperti dell’audiovisivo, in realtà nessuno è pronto a lanciare la propria offerta. Uno dei problemi è sicuramente il limite di banda passante, giudicato insufficiente a garantire in modo costante un’immagine fluida e di qualità.

 

Sul versante europeo, si apprende intanto che Ericsson ha avanzato un’offerta vincolante per acquisire la divisione di Technicolor specializzata in servizi di broadcasting.

Ericsson ha messo sul piatto 19 milioni di euro per la divisione, oltre ad altri 9 milioni di euro che verranno pagati al raggiungimento di determinati target entro il 2015.

L’acquisizione, ha comunicato Ericsson, è in linea con la strategia del gruppo di aumentare la presenza nel settore del broadcasting. Le due società sperano di finalizzare l’accordo entro l’estate.

L’asset che verrà ceduto si occupa di produzione di contenuti video, impiega circa 900 persone, e opera in Francia, Regno Unito e Paesi Bassi.

 

Per Technicolor, l’operazione non modifica gli obiettivi fissati per il 2012, ma servirà a ridurre l’indebitamento del gruppo.

“Questa transazione è coerente con la nostra strategia di monetizzare e cercare nuove opportunità di crescita, con l’obiettivo di rafforzare il nostro bilancio finanziario”, ha commentato il direttore generale Frédéric Rose.

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