Italia
Il digital divide continua a pesare e a rallentare il decollo dell’Italia sul mercato Ict. I dati parlano chiaro: 4 famiglie italiane su 10 non hanno la possibilità di collegarsi a Internet tramite rete fissa. E il 39% della popolazione tra i 16 e i 74 anni non si è mai connessa alla rete né fissa né mobile.
Se poi confrontiamo queste cifre con quelle degli altri Paesi europei, il quadro è sconcertante: la media Ue delle case con accesso a Internet è del 73% contro il nostro 62%.
Differenza che si fa ancora più profonda rispetto alla Svezia (91%) o alla Gran Bretagna (85%).
Il gap digitale esiste e preoccupa, anche se è vero che l’Italia mantiene il primato per la digitalizzazione della PA con il 100% dei servizi resi disponibili online.
Ma come poter accedere alle offerte eGovernment se mancano le connessioni? Negli ultimi tre mesi infatti solo il 10,7% dei cittadini ne ha usufruito.
La Digital Agenda Ue prevede che entro il 2013 tutti i cittadini dei Paesi membri abbiano accesso alla connettività di base (basic broadband) e che per il 2020 tutte le famiglie abbiano accesso a velocità pari ad almeno 30Mbps e il 50% a velocità pari ad almeno 100 Mbps.
Per poter allinearsi con gli obiettivi della Commissione Ue, l’Italia prevede di completare entro giugno il decreto DigItalia, a cui sta lavorando una cabina di regia insediatasi il mese scorso (Leggi Articolo Key4biz).
eGovernment, eCommerce e Smart communities. E ancora, Alfabetizzazione informatica, Ricerca e Investimenti, Infrastrutture e Sicurezza. Sono questi, infatti, i sei assi su cui si articolerà l’Agenda digitale italiana, attraverso altrettanti gruppi di lavoro.
I sei gruppi di lavoro, suddivisi in base ai principali obiettivi della strategia, agiranno in raccordo diretto con i ministri Corrado Passera dello Sviluppo Economico, Filippo Patroni Griffi della Funzione Pubblica e Francesco Profumo dell’Istruzione, Università e Ricerca.
In una lunga intervista al Sole 24 Ore, Corrado Passera ha spiegato che entro poche settimane verrà approvato il riordino degli incentivi alle imprese, con meccanismi automatici di credito d’imposta per la ricerca e l’innovazione.
“Dobbiamo fare il massimo sforzo per creare le condizioni per lo sviluppo e quindi nuovi posti di lavoro“, ha sottolineato il Ministro, illustrando i progressi del governo a partire da una delle misure di liberalizzazione: la separazione di Eni “che uscirà completamente dal gruppo Snam. Con il Tesoro stiamo individuando le forme migliori per tutti gli azionisti” e in questo caso la Cassa Depositi e Prestiti “è l’azionista di Eni e quindi l’interlocutore di riferimento“.
Il governo si sta impegnando anche sul miglioramento delle infrastrutture digitali e una delle sfide è il superamento del digital divide “con collegamenti per tutti di almeno 2 megabit entro il 2013, per questo con Fabrizio Barca (ministro della Coesione territoriale) – afferma Passera – abbiamo già messo in sicurezza dei fondi per le regioni meridionali, recuperando 700 milioni legati all’Europa”.
I sei gruppi di lavoro coordinati dalla cabina di regia riguardano: Infrastrutture e sicurezza, coordinato dal Capo Dipartimento per le comunicazioni del MISE Roberto Sambuco; eCommerce, coordinato Capo Dipartimento Impresa e internazionalizzazione del MISE Giuseppe Tripoli; eGovernment e Open data, coordinato dal Capo Dipartimento della Digitalizzazione della PA e dell’Innovazione tecnologica della PCM Renzo Turatto; Alfabetizzazione informatica, coordinato dal Capo Dipartimento Programmazione, Gestione Risorse Umane finanziarie e strumentali del MIUR Giovanni Biondi; Ricerca e investimenti, coordinato dal direttore Generale per la politica industriale e la competitività del MISE Andrea Bianchi; Smart Communities, coordinato dal Consigliere per la ricerca e l’innovazione del MIUR Mario Calderini.
Come riporta il Corriere della Sera nell’edizione di ieri, al Centro-Nord ancora 2 milioni di cittadini sono esclusi dalla banda larga.
Il gruppo ‘Infrastrutture e sicurezza‘, guidato da Roberto Sambuco, è al lavoro per reperire i 400 milioni di euro necessari per completare il piano nazionale banda larga al Centro-Nord, mentre per le otto regioni del Sud sono già state recuperate le risorse necessarie per azzerare il divario digitale.
Entro la primavera saranno poi avviati i primi bandi di gara per l’attuazione del progetto nel Mezzogiorno. La realizzazione del piano nazionale ha dato e darà occupazione a 8 mila persone, aprendo 3.600 cantieri.
Sul fronte sicurezza è allo studio la creazione di un Cert italiano (Computer emergency response team) contro gli attacchi informatici e la definizione di progetti operativi che garantiscano la sicurezza nei pagamenti.
Per quanto riguarda l’eCommerce, che incide per il 5% sul fatturato (vale circa 8 miliardi di euro), contro la media europea del 14%., il gruppo di lavoro guidato da Giuseppe Tripoli punta a far fare acquisti online a un italiano su due entro il 2015 e a sviluppare il servizio nel 33% delle PMI. Per incentivare l’ eCommerce il governo sta pensando a una politica fiscale mirata.
Il gruppo di lavoro guidato da Renzo Turatto si concentrerà sulla diffusione e la piena applicazione dell’eGov da parte delle amministrazioni centrali e locali, sul completamento delle digitalizzazioni in corso (giustizia, sanità, scuola) e sulla messa a punto di un sistema che riesca a far dialogare i diversi settori amministrativi consentendo ai cittadini di completare tutto l’iter di un documento online (dai pagamenti alla firma digitale).
Il gruppo di lavoro affidato a Giovanni Biondi intende partire dalla scuola, usandola come leva per l’alfabetizzazione degli italiani: se il 93% dei ragazzi naviga ogni giorno e gli studenti sono circa 9 milioni, considerando che a casa coinvolgono altre persone, sarà possibile raggiungere circa 29 milioni di persone. Prioritario sarà estendere il modello di scuola digitale, ma anche promuovere l’uso delle tecnologie nei diversi settori professionali.
Il gruppo guidato da Andrea Bianchi ha tra gli obiettivi incrementare l’investimento privato in ricerca e innovazione nel settore Ict attraverso gli strumenti del credito di imposta e la finanziarizzazione dell’intervento pubblico e definire meccanismi che facilitino la partecipazione del sistema italiano ai programmi europei.
Il gruppo guidato da Mario Calderini dovrà trovare il modo di garantire la realizzazione delle infrastrutture intangibili necessarie per la realizzazione dei progetti delle smart community che hanno come obiettivo il miglioramento della vita dei cittadini.