Big Data: quanto valgono le nostre informazioni? Per IDC mercato da 17 mld nel 2015

di Alessandra Talarico |

Il ritmo di crescita del mercato dei Big Data, stima IDC, è pari a circa 7 volte quello del mercato ICT nel suo complesso. Molte aziende, però, sono frenate dalla mancanza di competenze nella gestione di tecnologie per i Big Data.

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Quello delle tecnologie e dei servizi per i Big Data sarà, secondo gli analisti, uno dei principali mercati dei prossimi anni, con un tasso di crescita annuale composto del 40%.

L’enorme quantità di dati prodotta nell’era del Web 2.0 dai clienti di aziende degli ambiti più disparati – dalle tlc ai media, dalla sanità alla finanza – rappresenta già una miniera da svariati terabyte che rende la capacità di analizzare e correlare queste informazioni un elemento basilare della competizione.

 

Il valore del mercato, stando ai dati dello studio ‘Worldwide Big Data Technology and Services 2012-2015 Forecast’ realizzato da IDC è destinato a crescere dai 3,2 miliardi di dollari del 2010 ai 16,9 miliardi del 2015.

Il ritmo di crescita del mercato dei Big Data, stima IDC, è pari a circa 7 volte quello del mercato ICT nel suo complesso e a comporre il tasso composto annuo del 40% dal 2010 al 2015 contribuiranno la componente server con un CAGR del 27,3%, quella software con un CAGR del 34,2% e quella storage con un CAGR del 61,4%.

 

“Il mercato dei Big Data si sta espandendo rapidamente sulla spinta delle nuove soluzioni proposte sia dai grandi IT vendor che dalle società emergenti”, ha sottolineato Dan Vesset, program vice president, Business Analytics Solutions, IDC.

 

Per gli utenti, esistono oggi molte opportunità di utilizzare le tecnologie Big Data per aumentare l’efficienza operativa e guidare l’innovazione.

“I fornitori IT più consolidati stanno predisponendo soluzioni database in grado di supportare i Big Data sia facendo evolvere la propria offerta interna sia effettuando acquisizioni mirate”, ha spiegato ancora Vesset. “Per quanto riguarda le startup, possiamo stimare che oggi già più di mezzo miliardo di dollari sia stato investito dai venture capitalist in tecnologie per i Big Data”.

 

Secondo un’altra recente indagine firmata Deloitte, nel 2012, il 90% delle società Fortune 500 lancerà progetti sui Big Data, per un fatturato stimato tra 1 e 1,5 miliardi di dollari, contro i 100 milioni del 2009 e il bisogno di analisi strategiche in tempo reale peserà sempre di più sugli strumenti tradizionali di gestione dei dati.

 

Molte aziende, sottolinea però IDC, sono ancora frenate dalla mancanza di competenze nella gestione di tecnologie per i Big Data, così come dalla mancanza di esperti in processi analitici.

Queste carenze, tuttavia, favoriranno i vendor di tecnologie, che potranno vendere meglio i loro servizi cloud.

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