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È stato toccato ieri – come indica chiaramente il sito Apple – il traguardo simbolico dei 25 miliardi di applicazioni per iPad e iPhone scaricate dall’App Store, accompagnato da una campagna di marketing orchestrata ad arte dal gruppo di Cupertino, che il 13 febbraio ha lanciato un’apposita promozione con un premio di 10 mila dollari riscattabile sull’iTunes Store, App Store o iBook Store alla persona che avesse effettuato il download numero 25 miliardi.
Per l’occasione, la società ha presentato la classifica delle app – gratuite e a pagamento – più scaricate: tra quelle gratuite, al primo posto c’è Facebook, seguita da Pandora. Tra quelle a pagamento, in testa c’è Angry Birds seguito da Fruit Ninja e Doodle Jump.
L’App Store è stato lanciato nel 2008 e, con questa operazione di marketing come solo Apple sa orchestrare, la società non fa che rimarcare la propria supremazia nel settore: il secondo Store sul mercato, l’Android Market di Google ha annunciato a dicembre di aver raggiunto quota 10 miliardi di applicazioni.
E dire che, come riporta il biografo Walter Isaacson, Steve Jobs non era molto favorevole all’idea di un negozio di applicazioni “pieno di programmi concepiti da altri che potrebbero inquinare l’iPhone o, peggio, riempirlo di virus e intaccare la sua integrità”.
Ecco perchè l’App store avrebbe debuttato solo a luglio 2008, circa un anno dopo il lancio del primo iPhone.
Il successo di questo modello, invece, è stato tale da costringere tutti i concorrenti a inseguire per accontentarsi, però, delle briciole del mercato.
E non è questo il solo record battuto da Apple negli ultimissimi giorni: sul finire della scorsa settimana, infatti, la società ha superato i 500 miliardi di capitalizzazione. Un traguardo costruito grazie alle eccezionali performance degli ultimi 10 anni, nel corso dei quali è giunto a 544 dollari.