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Rai. Paolo Garimberti: ‘Con questa governance non si può andare avanti’

Italia


Nel pomeriggio il presidente della Rai, Paolo Garimberti, e il direttore generale, Lorenza Lei, sono stati ascoltati dalla Commissione parlamentare di Vigilanza per fare chiarezza su una serie di questioni che stanno occupando l’interesse del Paese.

L’audizione, proposta dal presidente Sergio Zavoli, è stata approvata all’unanimità dall’Ufficio di presidenza del 23 febbraio.

 

Garimberti, è tornato a criticare la formula di governance della Rai, spiegando che si tratta di “bizantinismo” che non ha più ragione di esistere. In audizione alla Commissione di Vigilanza, ha citato se stesso “se io avessi detto che la governance della Rai è inadeguata nessuno se ne sarebbe accorto, se dico che la Rai è ingovernabile se ne accorgono tutti. L’obiettivo – ha detto – è spiegare che con questa governance, cioè come viene governata l’azienda nel day by day e nel rapporto tra poteri e contropoteri, è praticamente impossibile governare la Rai“.

 

Argomento dolente che Garimberti ha affrontato anche nell’incontro con il premier Mario Monti: “gli ultimi – ha detto il presidente della Rai – sono stati tre anni intensi, gratificanti, stressanti ma mi hanno confermato che con questa governance la Rai non può andare avanti e questo concetto l’ho manifestato a Monti nel mio incontro con lui. E non lo dico per me, visto che starò qui ancora per poco, ma per chi verrà dopo, per il prossimo Cda”. Secondo Garimberti, infatti, “se il potere di proposta per le nomine è di uno solo e si può solo votare pro o contro, è negativo“. Negativo anche il fatto che “il Cda si debba riunire ogni settimana” e valutare spese al di sopra dei 2,5 milioni di euro, “che sono un’inezia“, perché “è un amministratore delegato collegiale: tutto questo è assurdo ed è per questo che ho parlato di ingovernabilità. Va bene il dibattito sul numero dei consiglieri, ma il punto é che potere ha chi e come interagiscono i poteri“.

 

Il presidente della Rai anche fatto sapere che il Cda “valuterà” l’ordine del giorno con il quale si chiede di verificare l’opportunità di un riassetto organizzativo della Tv pubblica e l’eventuale sostituzione dell’attuale direttore della rete ammiraglia, Mauro Mazza, presentato oggi dal consigliere Rodolfo De Laurentiis.

Il Cda, ha detto Garimberti rispondendo a chi ha obiettato a un intervento in materia sottolineando la vicina scadenza del consiglio d’amministrazione, “cerca di lavorare fino all’ultimo: se valuta anche su quest’atto, molto importante anche se presentato da un singolo consigliere, é perché deve farlo”.

 

In Vigilanza il presidente ha anche risposto a una domanda sulle polemiche scatenate dalle dichiarazioni di Adriano Celentano all’ultimo Festival di Sanremo. Secondo il presidente, “è sbagliato che non ci sia un controllo editoriale anche nei confronti di un grande e sommo artista: persino Santoro mandava una scaletta, anche se poi faceva quel che voleva”.

 

Il Dg ha invece parlato di bilancio, informando che la chiusura “avverrà secondo i termini di legge, senza chiedere alcuna dilazione” e “sarà in pareggio”.

Per quanto riguarda invece il budget 2012 “è stato presentato con un meno 16 milioni, di euro, prima che venisse aggiornato il canone”. A questo proposito, Lei ha sottolineato anche che il numero degli “evasori, almeno per i dati arrivati fino ad oggi, è in diminuzione“. Per quanto riguarda i ricavi pubblicitari, Lei ha sottolineato che “ci sono alcuni elementi di sofferenza, ma ci possono essere dei miglioramenti. Vendiamo progetti di comunicazione ed é una proposta nuova nei confronti degli investitori. Il brand Rai – ha riscontrato il Dg – ha ancora una grande positività nei confronti degli investitori”.

Lorenza Lei s’è poi scaldata quando in Commissione di Vigilanza le hanno chiesto una spiegazione a proposito di alcuni contratti Rai in cui era stata inserita una ‘clausola vessatoria’ che consentiva il licenziamento in caso di gravidanza.

La risposta è stata: “Nessuno ha mai licenziato una donna perché aveva un bambino nella pancia, nessuno si é mai sognato di far questo“.

“A volte – ha detto il Dg di viale Mazzini – ci si trova dentro un meccanismo che diventa strumentale perché non si ha altro modo di esprimersi“. Insomma, per Lei tutta la vicenda è stata una “strumentalizzazione di certi giornali“, perché questa “clausola di maternità nei contratti non c’era e non c’é mai stata, c’era una specifica che era esemplificativa e tra parentesi, ma che é stata comunque tolta”.

 

Per Giorgio Merlo, Vicepresidente Pd della Commissione Vigilanza sulla Rai, l’audizione di oggi “ha confermato, questa volta in modo persino plateale, la necessità e l’urgenza di modificare la governance dell’azienda per rendere la Rai più moderna, più efficiente e più governabile. Ora tocca anche, e soprattutto, al Pdl assumersi questa responsabilità politica”.

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