Unione Europea
Gli operatori mobili hanno tagliato i prezzi all’ingrosso del roaming per adeguarsi ai tetti imposti dalla Ue, ma ora devono impegnarsi di più per competere al di sotto di questi massimali. È, in sintesi, il pensiero della Commissione Industria del Parlamento europeo, che ha dato il via libera – con 55 voti a favore e 5 contrari – alle nuove regole che dovrebbero permettere agli utenti che viaggeranno per lavoro o per piacere di acquistare i servizi di roaming da un operatore diverso da quello che usano nel loro paese e agevolere l’ingresso nel settore di operatori alternativi, anche virtuali.
In base alla proposta approvata dalla Commissione ITRE, i prezzi al dettaglio per i servizi di roaming saranno fissati a 0,25 euro al minuto per le chiamate effettuate e a 0,08 euro al minuto per quelle ricevute da luglio 2012. Dall’anno successivo passeranno, rispettivamente, a 0,20 euro al minuto e 0,07 euro al minuto. Dal luglio 2014 i prezzi per effettuare una chiamata dall’estero non potranno superare 0,15 euro e quelli per ricevere a 0,05 euro al minuto.
Per mandare un messaggio dall’estero non si potrà pagare più di 0,08 euro dal luglio 2012. Il massimale passerà quindi a 0,07 euro e 0,05 euro nei due anni successivi, mentre per navigare in internet (roaming dati) i prezzi passeranno da 0,50 euro per megabyte da luglio 2012 a 0,30 euro da luglio 2013 e 0,20 euro da luglio 2014.
Riguardo le tariffe all’ingrosso, i tetti sono così predisposti: per le chiamate il prezzo massimo sarà di 0,11 euro al minuto da luglio 2012; di 0,08 euro da luglio 2013 e di 0,05 euro da luglio 2014. Per gli SMS il massimale sarà di 0,03 euro per sms e passerà negli anni successivi a 0,02 e 0,01 euro. Per navigare in internet si passerà da 0,25 euro per magabyte a 0,15 euro e 0,05 euro dagli anni successivi.
Nella sua ultima proposta, avanzata a luglio dello scorso anno e avallata ora dalla commissione ITRE, la Commissione ha introdotto, per la prima volta, dei tetti alle tariffe del roaming dati al dettaglio e anche fissato massimali più bassi per le chiamate e gli sms in roaming.
Introdotti anche provvedimenti strutturali intesi a favorire la concorrenza: tra questi, dal 1° marzo 2014, la possibilità di firmare un contratto più conveniente per i servizi di roaming, separato dal contratto per i servizi di telefonia mobile nazionale, mantenendo però lo stesso numero.
In sostanza, una volta oltrepassata la frontiera, il cliente passerebbe automaticamente al provider di servizi roaming che ha scelto, senza dover compiere alcuna azione e mantenendo lo stesso numero e la stessa carta SIM. I clienti potrebbero così cercare le offerte di roaming più vantaggiose, incoraggiando gli operatori ad offrire prezzi più competitivi.
Le misure attualmente in vigore scadono a giugno del 2012, ma secondo le autorità europee non hanno avuto l’effetto sperato di alimentare la concorrenza e di creare benefici economici per i consumatori, che come ha sottolineato anche ieri il Commissario Neelie Kroes, hanno ancora paura a usare lo smartphone o il tablet all’estero temendo di avere una brutta sorpresa all’arrivo della bolletta (Leggi articolo Key4biz).
Secondo l’europarlamentare tedesca Angelika Niebler – relatrice per la Commissione ITRE al Parlamento europeo – “c’è ancora bisogno di stimolare una reale competizione tra gli operatori mobili e di garantire prezzi equi per i consumatori europei che sono in vacanza o viaggiano per lavoro”.
In base alla proposta approvata dalla Commissione ITRE, gli operatori dovranno informare i loro clienti della possibilità di passare a un diverso provider di servizi una volta passato il confine del proprio paese, senza costi aggiuntivi e senza disdire i contratti di roaming in essere.
Il regolamento mira anche a migliorare la trasparenza dei prezzi e delle informazioni tariffarie fornite agli utenti dei servizi di roaming.
Le nuove regole saranno sottoposte al vaglio del Parlamento ad aprile.