Europa
Il Commissario Ue per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, ha risposto favorevolmente all’iniziativa lanciata da Actuable.es a supporto dell’inserimento della licenza europea per gli Open Data all’interno della revisione della Direttiva sul riutilizzo delle informazioni del settore pubblico.
Uno degli obiettivi principali della petizione (su Twitter si può seguire con l’hashtag #1OdataLicenseEU) è quello di definire una licenza comune applicabile a tutte le amministrazioni pubbliche europee.
I promotori dell’iniziativa sostengono infatti che questo punto non sia ben marcato nella proposta di revisione avanzata dalla Commissione a dicembre con l’obiettivo di consentire a cittadini e aziende di accedere ai dati delle amministrazioni pubbliche e riutilizzarli per fini commerciali.
“Saprete che la causa degli Open Data è vicina al mio cuore e accolgo con favore questa iniziativa come saprete che a dicembre ho avanzato un’ambiziosa proposta per sbloccare la miniera d’oro e aprire il settore pubblico europeo attraverso un sistema più economico, facile da usare e in grado di ampliare la portata delle attuali regole”, ha detto la Kroes, sottolineando che “in termini legali, questo prende la forma di emendamenti alla Direttiva Public Sector Information (PSI): ciò vuol dire che le modifiche vengono proposte dalla Commissione ma devono essere approvate sia dal Parlamento che dal Consiglio dei Ministri prima di diventare legge”.
L’iniziativa, che secondo la Commissione permetterà di creare in tutta l’Unione condizioni eque di concorrenza in materia di accessibilità dei dati, dovrebbe dare un contributo all’economia europea quantificabile in 40 miliardi di euro all’anno.
La Commissione farà da apripista mettendo a disposizione del pubblico il suo patrimonio di informazioni grazie a un nuovo portale e sosterrà le misure con una dotazione di 100 milioni di euro da erogare nel periodo 2011-2013 per finanziare la ricerca volta a migliorare le tecnologie di gestione dei dati.
“La mia priorità – ha affermato la Kroes in risposta al lancio della petizione – è innanzitutto quella di assicurare questi cambiamenti legali, ma, in parallelo al processo legislativo, lavoreremo con le parti interessate sugli orientamenti per la concessione di licenze aperte per i dati dei governi e su un portale paneuropeo che sia in unico punto di accesso a tutti i dati”.
Secondo la Kroes, vi è una forte convergenza con le recenti iniziative adottate nel Regno Unito, Danimarca, Francia e Spagna, che sono già in linea con le modifiche proposte alla direttiva PSI.
“Le nostre linee guida rappresenteranno le migliori prassi europee. Saranno volontarie e non obbligatorie, consentiranno flessibilità e aggiornamenti. Le discussioni stanno già cominciando sia sul versante delle licenze che sul portale e, a tempo debito, ci sarà una consultazione pubblica sulle linee guida relative alla licenza: a tutti coloro che sono interessati sarà data l’opportunità di contribuire, e spero che molti di voi lo faranno”, ha aggiunto la Kroes.
“Allo stesso tempo sono sicura che seguirete attivamente le discussioni sugli emendamenti alla Direttiva PSI al Consiglio e al Parlamento: io lo farò, nella speranza che le discussioni portino all’apertura del settore pubblico e stimolino un mercato che potrebbe rafforzare la nostra economia e fornire così tanti contenuti interessanti per gli sviluppatori e gli utenti”, ha concluso.
Sulla base delle modifiche proposte dalla Commissione, i dati delle amministrazioni pubbliche potranno essere usati per qualsiasi scopo, commerciale o non commerciale, ad esempio, per creare nuove applicazioni per gli smartphone, quali mappe, informazioni in tempo reale sul traffico, condizioni meteo, strumenti di comparazione dei prezzi e così via.
La maggior parte dei dati sarà messa a disposizione a titolo gratuito, o pressoché gratuito, salvo in casi debitamente giustificati: gli enti pubblici non potranno infatti addebitare costi superiori a quelli necessari per soddisfare una singola richiesta di dati.
I promotori della petizione ritengono che la creazione di uno spazio unico europeo per il ri-utilizzo dei dati delle pubbliche amministrazioni richieda una licenza unica applicabile a tutti i dati e citano il Real Decreto 1495/2011 approvato dal governo spagnolo come esempio di “come una semplice comunicazione legale serva da licenza open data applicabile al settore pubblico”.
La roadmap da seguire, dicono, è molto semplice e consta di tre punti:
1) La definizione di una licenza Open data compatibile con i principi del ri-utilizzo delle informazioni senza ulteriori condizioni.
2) La definizione di un periodo di transizione dopo il quale la licenza sia associata a tutte le informazioni generate dal settore pubblico nella ue.
3) La pubblicazione obbligatoria di questa licenza su tutti i siti della pubblica amministrazione così da dare certezza giuridica a tutti gli imprenditori e ai cittadini che vogliano utilizzare queste informazioni.