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Inside Apple: ecco come vivono e (quanto) lavorano i dipendenti Foxconn e perchè l’iPhone costa così tanto

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Ogni iPhone venduto porta nelle casse di Apple circa 650 dollari (490 euro). Una cifra che è rimasta più o meno stabile nel tempo e che genera un margine lordo sul prodotto di circa il 55%.

Secondo le valutazioni di Horace Dedieu su Asymco ciò vuol dire che il costo dei beni venduti (cost of goods sold – COGS) è di circa 293 dollari. “E’ tanto? Dove vanno a finire questi soldi? Cos’altro ci dicono di come opera l’azienda?” si chiede Dedieu, che quindi cerca di circostanziare la struttura dei costi della produzione del dispositivo, descrivendo le 4 principali categorie di costi.

 

Bill of materials (BOM): la ‘distinta dei materiali’ rappresenta il costo dei componenti inclusi nel dispositivo e che viene pagata ai fornitori.

Trasporto/stoccaggio: il costo legato al trasporto e al deposito del prodotto prima della vendita, pagato alle compagnie di trasporto e doganali.

Costo di produzione (lavoro compreso): viene pagato ai produttori.

Spese di garanzia: i costi pagati ai clienti per i prodotti resi che non possono più essere venduti.

 

Nel caso dell’iPhone, spiega Dedieu, la Bill of Material è di circa 200 dollari per i nuovi modelli: un divario abbastanza evidente rispetto al COGS complessivo di 293 dollari.

“Possono il trasporto, la produzione e i costi di garanzia pesare per 90 dollari su ogni iPhone?”, si chiede Dedieu.

 

I costi di produzione non sono in genere descritti dalle aziende, ma per quanto riguarda l’iPhone qualche dettaglio in più è emerso da un report del programma di approfondimento giornalistico ABC Nightline, che ha trasmesso in esclusiva dei video girati all’interno della Foxconn – il principale produttore di iPhone, con sede in Cina – interviste ai lavoratori e anche delle riprese filmate all’interno dei famigerati villaggi dove risiedono i lavoratori della ‘città-fabbrica’.

La video inchiesta, della durata di 18 minuti e curata da Bill Weir ha documentato, per la prima volta, quello che accade realmente all’interno della catena di montaggio della Foxconn,  dove lavorano migliaia di persone contemporaneamente.

Tra i vari dati emersi dal report, anche quello che per costruire un iPhone ci vogliono più o meno 24 ore. Circa 6-7 ore servono per installare e testare il software e i componenti in maniera automatizzata. E le altre 17 ore di lavorazione? Possono essere spese in operazioni ad alta intensità di lavoro?

Secondo il report della ABC, ogni lavoratore guadagna circa 1,78 a ora, quindi 17 ore di lavoro implicherebbero un costo di 30 dollari per iPhone, parecchio più alto della media del settore che secondo iSuppli è di 8 dollari. Sempre ammesso che tutte le 17 ore siano spese in lavori manuali e non in operazioni automatizzate.

 

Secondo il report ABC, la produzione di un iPhone richiede 141 passaggi: se ognuno di questi step del processo di assemblaggio richiedesse 3 minuti – calcola sempre Dedieu – allora ogni lavoratore toccherebbe il dispositivo per circa 423 minuti o 7 ore.

“Questo implicherebbe un costo di 12,5 dollari per ogni iPhone. Se ogni passaggio fosse più lungo o più corto il costo varierebbe di conseguenza”.

 

Anche se non si può essere sicuri del costo esatto, si può però affermare con un sicuro grado di certezza che i costi di produzione dell’iPhone sono probabilmente molto più alti degli altri dispositivi – da due a tre volte oltre la media – “in parte per il design del prodotto e in parte per la qualità dei test richiesti”, afferma Dedieu. Questi costi sono compresi tra 12,5 e 30 dollari per iPhone.

 

I costi del lavoro sono tuttavia una minima parte del totale: circa tra il 2 e il 5% del prezzo di vendita.

 

“L’alto livello di interazione umana (i 141 passaggi) nel processo potrebbe essere automatizzato, ma se non avviene è perchè evidentemente i costi dell’automazione sarebbero maggiori e il processo sarebbe più lento e meno flessibile”, dice Dedieu.

 

Dalla video inchiesta di ABC emergono anche altri ‘numeri’ relativi alla produzione all’interno degli stabilimenti Foxconn, riassunti dal sito The Verge: per assemblare un iPad ci vogliono 5 giorni e 325 mani; i turni di lavoro sono di 12 ore con due ore di pausa e un pasto costa 70 cents; una camera condivisa con sei-otto persone all’interno di un dormitorio costa 17,50 dollari al mese.

 

Nelle scorse settimane, Apple ha aderito alla Fair Labour Association che sta conducendo speciali audit presso i fornitori Apple addetti all’assemblaggio finale, incluse le fabbriche Foxconn a Shenzhen e Chengdu, in Cina. La società ha pagato 250 mila dollari per l’adesione alla FLA e paga a parte le ispezioni in corso.

Dall’annuncio delle ispezioni, Foxconn ha inviato ai dipendenti una email per informarli dell’aumento dei salari.

Secondo Bloomberg, la paga base per un impiegato junior è di circa 290 dollari al mese, che salgono a 400 dollari per i senior (straordinari esclusi). La società ha anche annunciato una riduzione degli straordinari.

 

Anche se la FLA è stata accusata di ‘collusione’ con Apple, il responsabile dell’associazione, Auret van Heerden, avrebbe riferito di aver riscontrato ‘tonnellate di problemi’ all’interno della sede di Shenzhen, dove lavorano circa 450 mila persone. Problematiche riassunte anche da un report del New York Times (Leggi articolo Key4biz) e che la dicono lunga sul lato oscuro degli amatissimi prodotti Apple.

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