Deutsche Telekom: i risultati 2011 del colosso tedesco confermano la crisi strutturale delle tlc europee

di Alessandra Talarico |

Sui dati dell’ex monopolista tedesco pesano le svalutazioni degli asset greci e Usa.

Germania


Deutsche Telekom

La crisi economica in Europa e il declino dei clienti sul mercato Usa hanno pesato sui conti di Deutsche Telekom, che ha chiuso il quarto trimestre 2011 con una perdita netta di 1,34 miliardi di euro, legata principalmente alle svalutazioni complessive per 3,3 miliardi sulle attività in Grecia e negli Usa. Gli analisti attendevano invece profitti per 1 miliardo di euro.

La riscossione di 2,6 miliardi di dollari come ‘anticipo’ della penale da circa 6 miliardi di dollari che l’operatore statunitense AT&T dovrà versare al gruppo tedesco in seguito al fallimento delle trattative per la cessione della divisione T-Mobile Usa non è bastato a bilanciare le perdite legate alle svalutazioni.

 

I ricavi degli ultimi tre mesi del 2011 si sono attestati a 14,91 miliardi di euro – in calo del 3,7% rispetto allo stesso periodo di un anno prima – e l’Ebitda adjusted è stato di 4,61 miliardi di euro, in crescita dell’1,3%.

 

Vistoso il calo delle performance nell’intero 2011, chiuso con un fatturato in calo del 6% a 58,65 miliardi di euro, un Ebitda adjusted sceso del 4% a 18,68 miliardi di euro e un utile netto crollato addirittura del 67,1% a 557 milioni di euro.

A differenza di France Telecom e di molti tra i principali player europei (da Telefonica a KPN e Telekom Austria), però, l’ex monopolista tedesco, pur gravato da debiti per oltre 40 miliardi di euro, non ha apportato modifiche alla politica dei dividendi, mantenendo una cedola stabile a 70 centesimi per azione.

 

Per il 2012 Deutsche Telekom conta di registrare un Ebitda adjusted di circa 18 miliardi di euro e un cash flow di 6 miliardi di euro.

Proiezioni leggermente al di sotto delle attese degli analisti, che tuttavia continuano a considerare le azioni dell’operatore storico tedesco come la scelta migliore in un settore in rallentamento e che comunque devono essere valutate anche alla luce degli investimenti per 4 miliardi di dollari previsti negli Usa, dove T-Mobile Usa conta di lanciare la rete 4G nel 2013.

Spiega a Bloomberg l’analista Guy Peddy, di Macquarie che “l’intero settore delle telecomunicazioni in Europa soffre un declino strutturale degli utili e della redditività. Deutsche Telekom ha confermato questo trend”.

Lo stato di difficoltà del settore è evidenziato anche dal Rapporto ETNO-IDATE, secondo cui “Con la chiusura del 2011 in negativo, il settore europeo delle telecomunicazioni si trova a fronteggiare il terzo anno consecutivo di discesa dei ricavi, una tendenza che mette a rischio la capacità di investimento a lungo termine e il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda digitale europea” (Leggi articolo Key4biz).

 

T-Mobile, che nell’ultimo trimestre ha perso circa 800 mila utenti, secondo il presidente Rene Obermann registrerà nel 2012 un Ebitda nell’ordine di 4,8 miliardi di dollari, dai 5,3 miliardi del 2011. Lo scorso anno, la divisione Usa ha segnato un calo del 3,3% del fatturato, a 20,16 miliardi di dollari.

 

Decisamente peggiori le performance dell’operatore greco OTE, di cui DT controlla il 40% e che al quarto trimestre ha registrato una perdita netta inattesa di 77,1 milioni di euro. Per quest’anno, OTE prevede un calo del fatturato sugli stessi livelli del 2011, quando il giro d’affari è sceso dell’8,1%. Gli analisti attendevano un utile di 53 milioni di euro. Il risultato negativo è legato alla svalutazione per 253 milioni di euro sulla filiale di telefonia fissa rumena RomTelecom.

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