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Boot to Gecko: Mozilla lancia la sfida ai ‘walled garden’ di Apple e Android. Presto uno smartphone e un ecosistema mobile aperto

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Mozilla ci riprova: dopo aver lanciato la sfida a Microsoft sul fronte dei browser web, ora i creatori di Firefox vogliono avere lo stesso ruolo dirompente anche sugli smartphone.

 

L’obiettivo del progetto – nome in codice ‘Boot to Gecko‘ – è quello di creare un ecosistema non limitato a uno specifico sistema operativo, con un Marketplace di applicazioni che possano essere eseguite allo stesso modo su un iPhone, uno smartphone Android o un dispositivo Windows Phone.

Mozilla starebbe anche lavorando allo sviluppo di uno smartphone basato sullo stesso principio: un dispositivo che non sia cioè un ‘walled garden’, un giardino chiuso legato alle app e ai sistemi operativi di una singola azienda.

 

Un prototipo dello smartphone, per la cui realizzazione Mozilla avrebbe già avviato trattative con produttori e operatori, potrebbe essere presentato al Mobile World Congress di Barcellona, che aprirà i battenti il 27 febbraio.

Il dispositivo dovrebbe eseguire JavaScript e HTML5 senza il bisogno di un sistema operativo come Android o iOs. In sostanza, il browser diventerebbe il sistema operativo e supporterebbe funzioni quali la fotocamera, le comunicazioni vocali e la geolocalizzazione.

 

L’app store dovrebbe debuttare alla fine di quest’anno, ma per lo smartphone non è stata ancora definita una tempistica. Il responsabile tecnico Brendan Eich ha affermato comunque che non è una circostanza remota.

 

 “Dal lancio di Firefox, nel 2004, la nostra missione non è cambiata, è solo che il nostro mondo è andato avanti”, ha affermato il vicepresidente dei prodotti Mozilla, Jay Sullivan. “Ci piacerebbe – ha aggiunto – che gli utenti avessero il controllo sulla loro vita online invece che essere limitati dentro le opzioni di un particolare device”.

 

Il browser Firefox conta 450 milioni di utenti, con una quota di mercato del 25,2%.

Sempre più utenti, tuttavia, utilizzano i dispositivi mobili per connettersi a internet e il problema, secondo Mozilla, è che anche il mobile web è dominato da una manciata di potenti compagnie che vorrebbero lasciare poco spazio alla concorrenza.

Chi, ad esempio, acquista un iPhone deve per forza usare l’App Store e iTunes per scaricare app e contenuti e non può accedere all’Android Market di Google o allo store Microsoft.

 

L’analista Gartner Ken Dulaney, a conoscenza del progetto Mozilla, ha parlato di “sfida interessante al tradizionale ecosistema lock-in”, ma ha anche evidenziato la difficoltà di capire se vi sia una domanda per questo tipo di offerta aperta.

 

La Fondazione sta tentando di fare la differenza anche sul versante della privacy, molto dibattuta in questi giorni: con Facebook, Google e Twitter che ambiscono a trasformarsi in una sorta di passaporto per centinaia di siti web, Mozilla sta costruendo un sistema di credenziali, ‘BrowserID’, che permetterà agli utenti di registrarsi e accedere a un sito senza dover condividere molti dati personali.

“Quando si usano alcune funzioni – come il bottone ‘like’ di Facebook – lo scambio di informazioni avviene dietro le quinte. E questo col nostro sitema non accade”, ha aggiunto Sullivan.

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