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France Telecom, come altri, taglia i dividendi a causa dell’incertezza del contesto macroeconomico e concorrenziale

Francia


France Telecom ha annunciato l’atteso taglio dei dividendi, che per il 2012 e 2013 saranno compresi tra il 40% e il 45% del cash flow operativo, quindi tra 1,21 e 1,35 euro per azione, invece degli 1,40 euro previsti.

L’acquisto di azioni proprie, previsto successivamente alla cessione della divisione svizzera, è stato rimandato, anche questo in ragione di un “contesto macroeconomico e concorrenziale incerto”.

 

L’operatore storico ha registrato risultati in linea con gli obiettivi, nonostante la difficile congiuntura economica e la forte concorrenza innescata da Free sul mercato mobile, che ha causato l’abbandono di 200 mila clienti dal 1° gennaio al 15 febbraio.

 

La decisione di ridurre la remunerazione agli azionisti deriva dalla necessità di preservare la solidità finanziaria e di mantenere un rapporto debito netto-Ebitda “intorno a 2 nel medio termine”.

Sempre per le stesse motivazioni, l’ex monopolista ha deciso di rinviare il programma di acquisto di azioni proprie da 800 milioni di euro.

 

“Nel 2011, il miglioramento delle nostre posizioni commerciali in Francia, in Spagna e nella maggior parte dei paesi in cui siamo presenti in Africa e Medio Oriente ci ha permesso di raggiungere l’insieme dei nostri obiettivi finanziari malgrado un contesto più difficile del previsto” ha affermato il Ceo Stéphane Richard.

 

Il gruppo ha realizzato un utile netto di 3,89 miliardi di euro, in calo del 20% e su un fatturato di 45,28 miliardi di euro. L’utile operativo è cresciuto del 5% a 7,95 miliardi euro, inferiore al consensus di 8,36 miliardi di euro.

L’Ebitda adjusted è sceso al 3,6% a 15,08 miliardi, per un margine del 33,3%, in calo di 1,1 punti.

 

Per il 2012 il gruppo attende un cash flow operativo di 8 miliardi di euro, in diminuzione dai 9,31 miliardi del 2011 ma superiore ai 9 miliardi delle precedenti stime.

Anche l’anno in corso, ha sottolineato la società, sarà caratterizzato “dal deterioramento degli indicatori macroeconomici, dalla previsione di regolamentazioni più severe, da maggiori oneri fiscali e da una maggiore concorrenza, specialmente in Francia, con l’arrivo a gennaio del quarto operatore di telefonia mobile”.

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