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Dividendi: secondo gli analisti Groupama, le telco europee ‘condannate’ a tagliarli

Europa


Gli operatori tlc europei dovrebbero privilegiare gli investimenti nelle nuove reti a scapito della remunerazione degli azionisti. Lo sostengono gli analisti di Groupama Asset Management, secondo cui “tenuto conto dell’impellente necessità di investire per rispondere alla domanda di servizi di comunicazione da parte dei consumatori, alcuni player hanno dovuto o dovranno ridurre il loro dividendo”.

 

Alcuni importanti operatori del settore – come Telekom Austria, Telefonica e Mobistar – lo hanno già fatto: il tabu è stato rotto da Telefonica – che a dicembre ha annunciato il primo taglio del payout in 10  anni – seguita da Telekom Austria che ha annunciato il dimezzamento del dividendo (da 0,76 a 0,38 euro per azione) per i prossimi due anni, invocando il mutamento del contesto macroeconomico e la volatilità del mercato dei cambi.

La controllata belga di France Telecom, Mobistar, dal canto suo, ha annunciato una riduzione del 14%.

 

Ma anche altre telco, da KPN a Portugal Telecom, da Telecom Italia a France Telecom, potrebbero apprestarsi a farlo, quest’anno o il prossimo.

Telecom Italia ha dovuto smentire le indiscrezioni secondo cui il taglio del dividendo è già stato fissato. Ogni eventuale decisione in questo senso sarà resa nota dopo il prossimo cda del 29 marzo.

 

France Telecom potrebbe essere il prossimo grande player ad annunciare la riduzione del payout: il dibattito oltralpe è stato rilanciato un mese fa dal presidente dell’Arcep Jean-Ludovic Silicani che in un’intervista aveva dichiarato che – in vista di una possibile riduzione dei margini provocata dall’ingresso nel mercato di Free“Se lo Stato, che è il principale azionista di France Telecom, desidera mantenere gli impegni di investimento su un alto livello, allora dovrà accettare un calo dei dividendi”.

Ironia della sorte: Pages Jaunes, l’ex divisione ‘elenchi’ di France Telecom, ha annunciato mercoledì la sospensione del dividendo per rifinanziare il debito.

L’ex monopolista francese si era impegnato due anni fa a mantenere un dividendo di 1,40 euro per azione nel 2012 e oltre, ma il Ceo Stéphane Richard ha di recente affermato che tale impegno “non è stato scritto sul marmo” ed è possibile che “la politica di distribuzione sia rivista alla luce del nuovo contesto competitivo”.

I sindacati francesi criticano da tempo la politica dei dividendi di France Telecom, giudicata “inefficace nel difficile contesto economico dell’eurozona e talmente esorbitante da ostacolare lo sviluppo dell’azienda”. Chiedono pertanto di riportarlo a 1 euro per un esborso totale di 3,7 miliardi di euro, dei quali 1 miliardo ritornerebbe allo Stato, azionista al 27%.

 

Gli analisti di Groupama indicano tuttavia anche un’altra possibile variabile di aggiustamento: le remunerazioni dei dirigenti delle società telefoniche. Tra le telco europee – affermano – la voce relativa al salario fisso e variabile è molto elevata e si attesta rispettivamente al 30 e 40 per cento, contro il 10 e 20 per cento negli Usa, dove viene privilegiata la remunerazione a lungo termine (azioni, stock options). Scelta che costituisce, secondo Groupama, uno stimolo agli investimenti.

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