Smartphone: dalle ceneri di Sony Ericsson nasce Sony Mobile Communications

di Alessandra Talarico |

Sony ha completato l’acquisizione della quota Ericsson nella joint venture nata nel 2001. La società giapponese mira a integrare gli smartphone Android nella sua lineto di prodotti di elettronica di consumo.

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Sony Mobile Communications

Il brand Sony Ericsson scomparirà per lasciare il posto a Sony Mobile Communications. Sony ha infatti completato l’acquisizione, per 1,47 miliardi di dollari, della quota della svedese Ericsson nella sfortunata joint venture.

 

Sony Ericsson era stata fondata nel 2001, ma dopo un exploit iniziale la joint venture non è riuscita a cogliere in tempo  la dimensione epocale del passaggio dai cosiddetti feature phone – i ‘normali’ telefonini – agli smartphone per l’accesso a internet. Nel 2011, la società ha venduto 32 milioni di dispositivi (Nokia, per fare un confronto, ne ha venduti 422 milioni) per una quota di mercato dell’1,8%, dal 2,6% del 2010.

 

A ottobre dello scorso anno, quindi, Sony ha manifestato l’intenzione di acquisire la quota in mano a Ericsson con l’obiettivo di integrare gadget popolari come gli smartphone Android nella sua lineup di prodotti di elettronica di consumo (che va dalla Playstation ai Tv Bravia e i Pc Vaio), cercando quindi di bilanciare il decremento delle vendite di televisori.

Grazie a questa operazione, spiegava la società, potrà essere ottimizzata la strategia ‘four sceen’, “offrendo più rapidamente e a una base clienti più ampia smartphone, console, tablet e televisori in grado di connettersi tra loro aprendo nuovi mondi di intrattenimenti online”.

L’acquisizione permetterà inoltre a Sony di mettere le mani sugli oltre 4 mila brevetti registrati dalla JV – incluse 5 famiglie di brevetti essenziali per le comunicazioni wireless –  oltre a quelli di Nortel Networks acquisiti per 4,5 miliardi insieme ad altri big del calibro di Microsoft e Apple.

 

Nei suoi 10 anni di operatività la JV ha generato utili per circa 1,5 miliardi di euro.

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