Europa
Il Dipartimento di Giustizia Usa e la Commissione europea hanno dato il via libera all’acquisizione di Motorola Mobility da parte di Google, ritenendo che l’operazione non pregiudicherà la concorrenza.
“Al termine di un esame minuzioso abbiamo autorizzato l’acquisizione poiché la transazione non solleva questioni di concorrenza”, ha affermato Joaquín Almunia, Vice Presidente della Commissione e responsabile della politica della concorrenza. Almunia ha comunque sottolineato che la Commissione continuerà “a tenere d’occhio il comportamento di tutti gli operatori del settore in particolare per quanto riguarda l’uso sempre più strategico dei brevetti”.
La decisione di dare il via libera all’operazione “non implica assolutamente che non siamo preoccupati dalla possibilità che Google possa abusare del patrimonio di brevetti Motorola, quando ne diventerà proprietario, legandone alcuni ai dispositivi Android”, ha detto ancora Almunia, non escludendo la possibilità che la Ue possa aprire nuovi dossier in futuro, come già fatto con Samsung, indagato per un presunto abuso dei brevetti cosiddetti ‘Frand’.
Il DoJ, dal canto suo, ha fatto sapere di ritenere poco probabile che questa operazione “possa influire in maniera sostanziale sulla concorrenza”.
Secondo le autorità Antitrust europee e statunitensi, dunque, non sussiste il rischio che Google possa impedire ai concorrenti di Motorola di utilizzare il sistema operativo mobile Android, ma è forte il sospetto che si possa prefigurare un abuso dei brevetti, già al centro di innumerevoli contenziosi tra le aziende produttrici di smartphone.
Nella sua indagine, la Commissione ha dimostrato che il sistema operativo Android ha contribuito all’espansione di altri servizi Google, giungendo alla conclusione che Google dispone già di diversi mezzi per incitare gli utenti a sottoscrivere i suoi servizi. L’acquisizione di Motorola non apporterà cambiamenti rilevanti in questo senso.
Ovviamente soddisfatto il commento di Google, che ha definito l’approvazione dell’operazione “una tappa importante che ci avvicina alla finalizzazione dell’operazione”.
Google è il principale motore di ricerca internet e fornitore di servizi di pubblicità, da cui genera la maggior parte dei ricavi.
L’operazione da 12,5 miliardi di dollari è stata annunciata ad agosto e porterà a Google oltre 17 mila brevetti e 7.500 richieste di brevetto in fase di validazione, che dovrebbero servire a proteggere Android dalla miriade di cause legali intentate da Apple e Microsoft, tra gli altri.
Tra i brevetti di proprietà di Motorola ve ne sono infatti alcuni essenziali per l’industria mobile, inclusi quelli relativi ai servizi di localizzazione, al design dell’antenna e ai touch screen.
Nelle prossime settimane dovranno pronunciarsi sull’operazione anche l’antitrust cinese, taiwanese e israeliano, ha riferito una fonte vicina al dossier.
Sempre secondo il Dipartimento di Giustizia Usa, ieri ci sarebbe stata anche l’approvazione del progetto di acquisizione dei brevetti Nortel da parte di un consorzio guidato da Microsoft e Apple. L’operazione da 4,5 miliardi di dollari darà al consorzio – che include anche Research in Motion, Sony, Ericsson e EMC – il controllo di oltre 6 mila brevetti wireless.
Approvata anche l’acquisizione, da parte di Apple, di alcuni patent di Novell.
Apple e Microsoft, nei giorni scorsi, si sono impegnate pubblicamente a non intentare cause legali sulla base dei brevetti Nortel.
Anche il DoJ, preoccupato dalla tendenza dei proprietari di brevetti a farsi causa l’un l’altro, ha affermato che “l’impegno di Google in questo senso è stato meno chiaro” e ha sottolineato che continuerà a esaminare il comportamento della società per prevenire eventuali abusi: “non esiteremo a prendere le misure necessarie per fermare qualsiasi utilizzo anti-competitivo”, si legge in una nota.
Di fronte a queste affermazioni, il consigliere legale di Microsoft, Brad Smith, ha reso noto che la società di Redmond “ritiene incoraggiante che il DoJ e la Commissione europea abbiano entrambe sollevato preoccupazioni circa l’uso improprio dei brevetti essenziali e l’incapacità di Google di risolvere la questione in maniera soddisfacente”.
Nei giorni scorsi, intanto, si è aperto un nuovo fronte sulla battaglia dei brevetti, con Apple che ha presentato una denuncia presso la corte federale di San Diego affermando che Motorola Mobility accusa ingiustamente Apple di aver violato brevetti definiti essenziali (FRAND) per la realizzazione degli smartphone (Leggi articolo Key4biz).