ACTA: monta la protesta. Manifestazioni contro il trattato in Svezia, la Polonia pronta a ‘gelare’ la ratifica

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In Svezia, domenica, manifestazioni in tutto il paese, mentre il primo ministro polacco Donald Tusk ha annunciato che il paese intende bloccare la ratifica dell’accordo, contro cui hanno manifestato migliaia di internauti.

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Monta la protesta, in diversi Paesi europei, contro l’ACTA. In Svezia, diverse centinaia di persone hanno manifestato ieri contro l’Anti-Counterfeiting Trade Agreement, l’accordo plurilaterale dedicato alla protezione della proprietà intellettuale su beni, servizi e prodotti immateriali, che entro giugno sarà ratificato dall’Europarlamento dopo l’approvazione di Stati Uniti, Canada, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Marocco e Corea del Sud.

 

Mentre a Stoccolma e in diverse altre città del Paese i manifestanti protestavano contro l’ACTA, secondo alcune agenzie di stampa almeno due siti governativi venivano bloccati. L’attacco è stato rivendicato su Twitter dal gruppo di hacker svedesi Cyber Force, ‘affiliato’ locale di Anonymous.

 

Alle 10 di ieri mattina, erano circa 11 mila le persone che in tutta la Svezia si erano iscritte via Facebook alla manifestazione.

Le proteste arrivano nel momento in cui il governo svedese sta preparando una proposta di legge per la ratifica dell’accordo, che dovrà essere presentata al Parlamento entro l’autunno.

 

Anche la Polonia ha espresso dei dubbi sul trattato: il primo ministro Donald Tusk ha annunciato che il paese intende bloccare la ratifica dell’accordo, contro cui hanno manifestato migliaia di internauti polacchi.

 

L’accordo internazionale – sottoscritto da 40 Paesi e fortemente sostenuto dagli USA – come tutte le intese che hanno come perno centrale la protezione della proprietà intellettuale, ha scatenato una guerra tra opposte fazioni: è appoggiato dalle major cinematografiche e discografiche ma anche da gruppi hi-tech come Intel, ma osteggiato dalle associazioni per la protezione della privacy e la libertà di espressione e c’è già chi parla di misure fortemente restrittive per il web.

 

Anonymous aveva già lanciato una forte azione di contrasto contro le due proposte di legge americane, SOPA e PIPA.

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