Gran Bretagna
A novembre 2010, la TechCity contava 270 start-up attive sul mercato internet. Oggi sono più di 600 e si trovano tutte nel quartiere est di Londra, ribattezzato ‘Silicon Roundabout‘ , giocando sul nome dell’immensa rotatoria di Old Street e sulla Silicon Valley americana.
Proprio qui Google aprirà una nuova sede di 2.300 mq e probabilmente anche il futuro media center delle Olimpiadi 2012 verrà successivamente destinato alle start-up del web, che potrebbero così beneficiare di infrastrutture di ultima generazione.
Lanciato per iniziativa del premier britannico David Cameron, il progetto TechCity nasce per dare sostegno alle giovani aziende e favorirne i legami con il mondo della finanza e delle grandi imprese.
Ma guardiamo più in dettaglio chi anima la Silicon Roundabout.
Seatwave è una società che vende biglietti (concerti, avvenimenti sportivi …) con servizi presenti in 12 Paesi e sedi anche in Spagna e Bulgaria.
Il suo CEO e fondatore Joe Cohen punta sulla disponibilità immediata dei biglietti, almeno 4 milioni al minuto.
Su Hoxton Street troviamo Dan Crow, direttore tecnico di Songkick, una start-up di 28 persone che propone un servizio agi appassionati di musica. Gli abbonati possono infatti avere tutte le informazioni sui tour dei loro cantanti preferiti.
L’azienda ha recentemente siglato un accordo per figurare tra le applicazioni di Spotify.
Su Featherstone Street, Geoff Watts ci presenta Editd, che lui chiama “Bloomberg della moda”. La start-up ha sviluppato un sistema di analisi dei dati che monitora il mondo della moda per indicarci le ultime tendenze. A giugno ha ottenuto un fondo di 1,6 milioni di dollari da Index Ventures.
Tra le start-up britanniche l’universo della musica è molto presente. RjDj, per esempio, ha lavorato a un’applicazione per iPad che consente di scoprire un nuovo modo di mixare.
RjDj è famosa per aver sviluppato l’applicazione mobile del film Inception, scaricata 4,2 milioni di volte.
Fondata da Nikhil Shah, Mat Clayton, Sam Cooke e Nico Perez, MixCloud ha sede nell’emergente Camden Town, al Nord-Ovest di Londra. La start-up propone un servizio gratuito per il radio streaming alimentato da 100 mila ‘cloud-casters’.
A oggi, la società vanta 4 milioni di ascoltatori unici al mese e ha ospitato 500 mila trasmissioni radiofoniche.
E ancora per il mercato fashion troviamo Farfetch, lanciata nel 2007, che propone un’interfaccia eCommerce per i negozi indipendenti. L’azienda ha sede su Commercial Street e conta già 120 dipendenti negli uffici dislocati nel Regno Unito, Stati Uniti, Brasile e nel suo polo logistico in Portogallo.
Da 4 anni, The White Bear Yard si nasconde in un vicolo vicino a Clerkenwell Road. La sua cofondatrice Eileen Burbidge ha accolto 40 start-up. Un modo per sostenere quelle aziende nelle quali lei e i suoi soci di Passion Capital desiderano investire.
All’ultimo piano di The White Bear Yard, troviamo Stylistpick, un sito di shopping online per i fashion addict che funziona su abbonamento. Per 39,95 sterline al mese, i suoi iscritti possono scegliere un prodotto tra 18 articoli – scarpe, accessori o gioielli – selezionati grazie al questionario compilato al momento della registrazione al servizio. Gli utenti possono saltare il turno e, se non trovano niente di interessante, non sono costretti all’acquisto.
Si presenta invece come la più grossa banca-dati di documenti scientifici Mendeley, che ne conta oltre 150 milioni, stando a quanto dichiara Victor Henning, uno dei fondatori di questa start-up. La società offre un servizio desktop per i ricercatori in modo da consentire una rapida gestione delle loro bibliografie. Il proprio successo è dovuto a suoi 1000 volontari sparsi nel mondo.
Creata da Alexandra Chong, Luluvise è una rete sociale riservata alle donne tra 18 e 35 anni, alla quale si accede attraverso Facebook. Le iscritte compilano delle schede valutative degli uomini con i quali sono uscite e le mettono a disposizioni della community. Il modello di business si bassa sulle partnership con alcuni marchi di moda e del mondo pubblicitario. La start-up ha ottenuto 1 milione di dollari da Passion Capital e Profounders.
Flattr offre un sistema di micro pagamenti e micro donazioni sotto forma di abbonamenti a favore di siti web o artisti di strada. L’azienda svedese è stata fondata da uno dei cofondatori di The Pirate Bay (il sito bit torrent chiuso per pirateria) e si finanzia trattenendo il 10% su ogni abbonamento. A Londra è rappresentata da Siim Teller.
A 20 anni, James Gill e alcuni suoi amici hanno lanciato GoSquared, un sistema di web analytics in tempo reale, competitor di Chartbeat. La start-up conta oggi solo 7 dipendenti ma ben 140 mila clienti.
Il business model di GoSquared è freemium e il costo della soluzione dipende dal traffico di un sito e può andare da 10 a 500 dollari al mese. La sfida però è dura da quando Google Analytics è disponibile real-time.
Andrew Humphries, una delle menti e portavoce della TechCity, spiega che “l’idea del progetto era di permettere alle start-up di mettersi velocemente in contatto con gli investitori”. E aggiunge che il quartiere e il suo dinamismo tecnologico beneficeranno chiaramente degli investimenti legati alle Olimpiadi del 2012.