Francia
Free Mobile, il new entrant della telefonia mobile francese, ha causato non poco scompiglio sul mercato, costringendo i rivali ad abbassare le loro tariffe per poter competere con la sua offerta. Ora, i competitor hanno denunciato all’Autorità di controllo sul mercato tlc (Arcep) che Free Mobile non rispetterebbe le condizioni della licenza.
Secondo indiscrezioni stampa, in sostanza, Free starebbe spegnendo le sue base station sovraccariche per utilizzare la rete di France Telecom, con cui ha siglato un accordo di roaming a marzo 2011.
In base agli obblighi di copertura sottoscritti all’ottenimento della licenza, tuttavia, Free deve necessariamente coprire con le sue antenne il 27% della popolazione, pena un’eventuale annullamento della licenza.
Il Ceo di Free, Maxime Lombardini ha negato le accuse – “stanno solo cercando di far credere ai consumatori che abbiamo problemi di rete” – e si è detto favorevole a un’ispezione per verificare il reale stato delle cose.
L’Arcep, che sta comunque verificando “in nome della trasparenza e della tranquillità”, se quanto affermato anche dalle delegazioni sindacali CFE-CGC & Unsa corrisponde a verità, avrebbe risposto al trio composto da Orange, SFR e Bouygues di pensare a competere, non a lamentarsi, visto che nessuno di loro avrebbe finora rispettato gli obblighi di copertura sottoscritti all’acquisto della licenza.
L’operatore, guidato dal miliardario Xavier Niel, per 19,90 euro al mese offre ai suoi clienti chiamate illimitate verso numeri di rete fissa – non solo per la Francia, ma anche verso altri 40 Paesi che comprendono Europa, Stati Uniti e Canada – e verso i numeri mobili, SMS/MMS sono gratuiti. Inclusa nel prezzo, navigazione internet limitata a 3 GB al mese, superata la quale, la navigazione resta gratuita ma viene limitata la velocità.
Ultimo in ordine di tempo a ritoccare al ribasso le tariffe per competere con Free è stato Bouygues, che ha portato il prezzo dell’offerta quad play ‘Ideo’ da 69,90 al mese a 44,90 e quello del forfait illimitato Eden a 59,90 euro al mese, abbassandola di 20 euro.
Grazie a un accordo di roaming siglato con France Telecom a marzo 2011, Free ha potuto completare la sua infrastruttura con la migliore rete francese, quella dell’operatore storico, che è quindi ora additato dai rivali come ‘co-responsabile’ della catastrofe. La scorsa settimana, il presidente di SFR, Franck Esser ha affermato di essere stato colpito dalla strategia di Orange che, siglando un accordo di roaming, ha permesso a Iliad di lanciare delle offerte così economiche. “Abbiamo sempre detto che non avremmo mai firmato un simile accordo“, ha sottolineato Esser.
Intervistato dal quotidiano Les Echos, il segretario generale di France Télécom, Pierre Louette, ha replicato che la società non ha avuto scelta in seguito alle pressioni dell’Arcep.
“Ci siamo sentiti designati in quanto leader del mercato e siamo stati pragmatici”, ha affermato.
Le tariffe applicate a Free, ha aggiunto, “sono coerenti coi nostri costi e con quelli accordati agli operatori virtuali. È pura fantasia affermare che abbiamo dato noi le chiavi a Free. Questo operatore ci paga un costo variabile, come tutti i MVNO, e un fisso, cosa che gli operatori virtuali non fanno”.
Il problema, secondo Louette, non è il roaming 3G, quanto la terminazione delle chiamate. Il new entrant, che ha molti meno clienti degli altri tre, chiede di beneficiare di una forte asimmetria: pagherà, per l’invio di sms sulle reti dei rivali, 1,50 centesimi e poi 1 solo centesimo.
A queste condizioni, sulla base di un consumo medi di 500 sms ogni tre mesi, Free gode di un margine lordo di 7 euro mensili sul forfait di 19,99 euro.
L’asimmetria delle tariffe, dicono i competitor, si giustifica in ragione della dimensione del parco clienti di Free e non dovrebbe servire a finanziare delle offerte low-cost.
Intanto c’è chi teme che il ciclone Free possa travolgere anche altri paesi europei fissando un nuovo limite per le tariffe mobili in alcuni segmenti come il roaming, per il quale la Commissione europea vorrebbe azzerare il divario con i prezzi domestici al più presto.