Mobile adv: investimenti in crescita del 50%. Le aziende cominciano a riconoscere il valore del cellulare come canale promozionale

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1 italiano su 3 possiede uno smartphone e l’Italia mantiene il primato in termini di diffusione di banda larga mobile. E’ boom di mobile application sviluppate dalle aziende italiane.

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Mobile advertising

La media di italiani che si collega a internet dal telefonino (42,5%) è superiore alla media europea (38,5%), con un 50% di  utenti che naviga da Mobile sempre tutti i giorni e un tempo speso sul mezzo in crescita di quasi del 30% rispetto al 2010.

Lo rivelano i dati presentati durante il Convegno “Mobile Marketing & Service: finalmente un’accelerazione” promosso dall’Osservatorio Mobile Marketing & Service della School of Management del Politecnico di Milano che ha fatto il punto sullo stato di adozione del Mobile da parte dei brand italiani, sia in termini di Advertising che di servizi legati alle attività di gestione della relazione con il consumatore su dispositivi Mobile.

 

Secondo questo rapporto, 1 italiano su 3 possiede uno smartphone. Il dato equivale al 42% dei possessori totali di cellulari, pari alla media dei Paesi Europei occidentali e superiore alla media Usa del 39% (Fonte: comScore, novembre 2011). In termini di diffusione di banda larga mobile, manteniamo il primato sulla media dei primi 5 Paesi Europei occidentali (42,5% della popolazione contro 38,5% – Fonte: OECD, giugno 2011), mentre sono in arrivo le reti LTE che consentiranno di superare i 100 Mbps.

Per quanto riguarda invece le modalità di fruizione del mezzo, una indagine quantitativa condotta dall’Osservatorio in collaborazione con Doxa evidenzia inoltre come il 50% degli utenti navighi già tutti i giorni e che si navighi mediamente 45 minuti al giorno. Oltre il 50% lo fa principalmente da casa (in crescita vertiginosa rispetto al dato del 31% del 2010) e il 16% da scuola o dall’ufficio; solo il 17% in mobilità. Il 44% usa prevalentemente reti Wi-Fi, percentuale che sale al 63% se si considerano solo i giovanissimi (16-24 anni) e il  56% dichiara di dare il consenso a servizi di Geolocalizzazione (prevalentemente tramite motori di ricerca, mappe, servizi meteo e social network).

 

“A differenza di quanto accaduto nell’era Internet Pc-centrica, che ha registrato una difficoltà cronica del nostro Paese a stare dietro alle grandi potenze del pianeta, ecco che oggi in ambito Mobile l’Italia non è da meno rispetto ai principali paesi europei e mondiali”, sottolinea il rapporto, secondo cui nel 2011 il Mobile Advertising è cresciuto del 50%, passando da 38 a 56 milioni di euro, pari al 5% del totale mercato ADV su Internet.

 

Questa evoluzione del mercato apre importanti prospettive sui prossimi anni: ci si aspetta, infatti, che il Mobile entro 2 anni possa superare la quota del 10% del totale degli investimenti pubblicitari su Internet.

Tra i settori che investono maggiormente in Mobile Advertising (escluse le aziende che vendono Mobile Content), guadagna la prima posizione l’automotive (in crescita dell’81%) che scalza dal podio banche-finanza-assicurazioni, storico comparto leader (in crescita del 22%). L’intrattenimento-editoria-media resta costante al terzo posto pur crescendo meno della media di mercato, seguito da elettronica e informatica, che, con un tasso di crescita di quasi il 150%, guadagna due posizioni rispetto al 2010. Al quinto posto il turismo (+55%) che perde una posizione, mentre il largo consumo (+246%) sale dal decimo al sesto posto. Chiudono la classifica: retail (+129%), abbigliamento e accessori (+80%), istituzioni e istruzioni (+64%) e Telecomunicazioni (+62%).

Tra i formati pubblicitari più utilizzati, il vento soffia sugli investimenti in Display – all’interno di Applicazioni e Mobile site – e Keyword Advertising (che complessivamente crescono con un tasso a 3 cifre): in tale ambito un forte stimolo alla crescita è stato rappresentato da Google e dagli Ad-network. Infine, a fianco ai formati standard, si sono affacciati anche i nuovi formati Rich Media (formati non standard ad alto impatto di visibilità, come video e banner a tutto schermo), che stanno migliorando l’attrattività per gli investitori più conservatori che finora non avevano conoscenza delle potenzialità che questo nuovo device può offrire in termini di grafica e dimensioni dello schermo.

 

“Il 2011 – commenta Andrea Boaretto, Responsabile della Ricerca – può essere considerato l’anno della piena presa di consapevolezza Mobile, nel senso che un gran numero di Brand ha compreso, finalmente, il valore del Mobile come canale di relazione con i consumatori. Si può considerare superata, quindi, la barriera della scarsa conoscenza e della diffidenza nei confronti delle opportunità offerte dal mezzo che aveva caratterizzato le dinamiche di mercato degli anni scorsi”.

 

Parallelamente nel corso del 2011 si è registrato un boom di mobile application sviluppate dalle aziende italiane. Tra i 100 Top Spender nel 2011 in Advertising sono state individuate 133 Applicazioni, con un trend di crescita sull’anno precedente del +129%. Sono circa la metà i Top Spender che hanno almeno un’Applicazione e 94 le App “uniche” (ossia il numero di App conteggiate una sola volta su più Store). L’Application Store più gettonato si riconferma quello di Apple. Tra i principali obiettivi nello sviluppo di una App si registra che oltre il 60% punta a un maggior engagement con la marca (ovvero cerca di far trascorrere all’utente più tempo a contatto con il brand, ad esempio tramite i giochi); quasi il 50% intende aumentare il livello del servizio con servizi di pre- o post- vendita; oltre il 30% ha obiettivi tangibili di lead generation; solo il 9% mira al puro branding.

 

Non solo App e Mobile site però nel panorama del Mobile Marketing & Service. Anche nel 2011 è, infatti, cresciuto, l’uso degli Sms per inviare comunicazioni ai propri clienti, con un trend del +21%. Secondo la survey condotta nel mese di dicembre sui già citati marketer delle imprese italiane, questa si conferma una pratica ormai comune e consolidata per il 50% dei rispondenti con forte interesse di adozione per l’immediato futuro da parte del 28%.

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