Unione Europea
Ha parlato di cloud computing il Commissario Ue per la Digital Agenda, Neelie Kroes, intervenendo al World Economic Forum (WEF) a Davos, in Svizzera. Uno degli eventi politici più attesi dell’anno, che è partito ieri e durerà fino a domenica 29 gennaio e che vede la partecipazione di circa 2.600 rappresentanti del mondo economico, politico, scientifico e sociale, tra cui 40 Capi di Stato e 18 banchieri centrali, che si scambieranno opinioni e pareri circa le prossime decisioni più incisive per tutto il pianeta.
Tra gli italiani saranno presenti il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, il Ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera, il presidente di Eni Giuseppe Recchi, il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, l’Ad di Intesa SanPaolo Enrico Cucchiani, senza dimenticare Mario Draghi, pur in veste sovranazionale, quale presidente della BCE.
“Il cloud computing cambierà la nostra economia“, ha detto stamani la Kroes.
E potrebbe portare significativi benefici in termini di produttività per tutti, anche alle imprese più piccole e ai singoli individui, promettendo servizi scalabili e sicuri, con maggiore efficienza, flessibilità e a costi bassi.
Urgono quindi misure rapide per fare in modo che il cloud possa svilupparsi in tutta Europa, ha ribadito la Kroes che in un altro intervento all’Europarlamento ha annunciato che entro l’estate la Ue approverà un documento strategico per lo sviluppo di questa tecnologia (Leggi Articolo Key4biz).
“Un’azione che renderà la Ue non solo cloud-friendly ma soprattutto cloud-active.”
Provvedimenti di cui si parla fin dallo scorso anno, ma che nei prossimi mesi dovrebbero trasformarsi in azioni concrete, come ha spiegato lo stesso Commissario, informando sulle consultazioni con i fornitori di cloud, utenti e consumatori tenute nel corso del 2011 e le trattative commerciali per identificare le principali questioni da affrontare.
A preoccupare maggiormente le PMI, che sono quelle che sfrutteranno di più i servizi cloud, sono le questioni legate agli standard, al data protection, all’interoperabilità, alla certezza del diritto.
La Kroes ha ribadito che il suo impegno è volto a rimuovere ogni ostacolo esistente che non permette il decollo del cloud.
Un primo e fondamentale passo dal punto di vista regolamentare è già stato fatto, ha detto il Commissario, con l’approvazione del Regolamento sul Data protection, che si estende anche ai rapporti tra privacy e questa tecnologia (Leggi Articolo Key4biz).
“Ma possiamo fare di più“, ha detto senza mezzi termini la Kroes, sottolineando ancora una volta i vantaggi che il cloud avrebbe per l’economia europea.
Come? Da Davos il Commissario ha lanciato un invito a istituzioni e industria, ai fornitori e ai consumatori, a unirsi in una European Cloud Partnership.
Nella prima fase si dovranno individuare le esigenze comuni per la fornitura di servizi cloud, affrontando le problematiche relative agli standard e alla sicurezza, assicurando la giusta concorrenza.
Nella seconda fase, la Partnership dovrà fornire soluzioni condivise per i bisogni comuni.
Nella terza fase si passerà all’implementazione dei servizi.
La Commissione avvierà questa Partnership con un investimento iniziale di 10 milioni di euro. “Mi aspetto di vedere i primi risultati per il 2013“, ha sottolineato la Kroes.
L’iniziale lavoro della Partnership creerà una solida base comune per gli appalti cloud da parte delle autorità pubbliche.
In principio gli appalti potrebbero ancora essere condotti separatamente, successivamente si potrebbe passare a un approccio comune, pubblico-privato, a livello locale, regionale o europeo, che permetterebbe una maggiore condivisione delle risorse e infine anche acquisti congiunti.
La Cloud Partnership e la strategia della Ue non nascono con l’intenzione di creare un super Cloud europeo forzando l’integrazione delle attuali infrastrutture pubbliche, ha assicurato la Kroes.
I business model, il set-up dei fornitori e la gestione dei data center pubblici devono essere determinati da considerazioni efficienti sul mercato.
I dettagli di questa Partnership, ha concluso il Commissario Ue, verranno definiti nella strategia europea sul cloud che verrà approvata nell’anno.