Unione Europea
Torna a parla di diritto d’autore e pirateria il Commissario Ue alla Digital Agenda, Neelie Kroes, in occasione del Forum sulla proprietà intellettuale dell’Europarlamento.
Il Commissario ha sottolineato ancora una volta i vantaggi dell’era digitale per la diffusione dei contenuti, ribadendo la necessità di trovare le giuste soluzioni contro il downloading illegale.
“Dobbiamo fermare quei siti che intenzionalmente consentono la massiccia violazione del copyright e guadagnano laute somme a spese dei creatori”, ha detto la Kroes.
Riguardo alle misure normative più adatte per combattere la pirateria, il Commissario ha evidenziato che non possono essere adottati provvedimenti sproporzionati o altamente intrusivi che potrebbero ostacolare quelle attività online che sono legittime.
Il riferimento va agli Stati Uniti, dove il Congresso ha deciso di rinviare l’esame delle due proposte di legge SOPA e PIPA che hanno scatenato la protesta delle web company e del popolo della rete.
Per la Kroes, gli USA hanno fatto bene a prendersi una pausa per cercare una soluzione migliore contro la pirateria.
Tornando alla Ue, il Commissario ha commentato che c’è bisogno di fare di più per realizzare il mercato unico digitale, per generare più crescita e occupazione, nel rispetto delle giuste esigenze dei creatori ma anche dei consumatori.
L’industria della musica è quella che per prima ha sentito sulla propria pelle la trasformazione del digitale e, dopo forti contrasti e decisioni dolorose, ha mutato strategia: nuove licenze e maggiore offerta legale.
C’è ancora tanto da fare per facilitare la concessione di licenze transfrontaliere, garantire la trasparenza ma, ha aggiunto la Kroes, il Commissario Ue Michel Barnier sta lavorando duro anche in questa direzione.
Entro la primavera del 2012 la Commissione varerà infatti la proposta di revisione della Direttiva sul copyright enforcement.
Recentemente Barnier ha spiegato in una nota che “Attraverso la revisione della direttiva Enforcement, la Commissione farà in modo che gli operatori che compiano violazioni del copyright e che traggono profitto da questo siano rapidamente identificati e sanzionati dai tribunali degli Stati membri. Dobbiamo inibire le imprese dal fare soldi sulle spalle dei detentori dei diritti al fine di consentire modelli di business sostenibili per sviluppare la loro offerta legale su internet.”
La Kroes ha indicato che i dati mostrano chiaramente che se c’è una migliore offerta digitale, gli utenti sono disponibili a pagare.
“Lo scorso anno, per la prima volta dal 2004, le vendite totali di musica sono aumentate e questo grazie al digitale”.
I download sono volati del 17% a 3,6 miliardi e il numero degli abbonati è aumentato del 65% a oltre 13 milioni.
In Francia, dove la legge Hadopi ha introdotto rigide misure contro la pirateria, nel primo semestre del 2011 la musica digitale ha generato 3 milioni di euro che vanno aggiunti ai 2 milioni prodotti dalle entrate pubblicitarie legate allo streaming e ai più di 6 milioni provenienti da servizi in abbonamento. Si nota la crescita e la disponibilità di validi e diversi modelli di business.
I consumatori, ha notato la Kroes, si aspettano un’offerta aperta invece che limitata, on-demand piuttosto che a orari fissi, interattiva e personalizzata e non passiva e controllata.
“Non possiamo ignorarlo, perché oggi se i consumatori non hanno ciò che vogliono, non hanno paura a spegnere”.
Non si tratta solo di prendere ‘old media’ e digitalizzarli, anche se già questo sarebbe di per sé lucrativo, ma di considerare i new media e i contenuti interattivi, sociali e anche user-created.
“Ricordate: se definiamo in senso più ampio la cultura e l’entertainment, maggiori saranno le opportunità di mercato”.
La Kroes si è quindi soffermata su un altro fondamentale aspetto: nuovi modi per far soldi e migliore i compensi per i creatori grazie ai contenuti.
Le possibilità vanno ben oltre i vecchi modelli. Guardate il caso di Angry Birds: un’app diventato un marchio che lo scorso anno ha fruttato a Rovio Mobile 100 milioni di dollari di fatturato.
“ironia della sorte”, ha sottolineato la Kroes, questa crescita e diversità hanno portato alla convergenza. L’ampia gamma di richieste degli utenti, di lavori creativi e modelli di business è sempre più diversificata, ma tende a convergere.
Una volta avevamo bisogno si supporti diversi: delle pagine gialle per cercare un indirizzo, di un’enciclopedia per avere informazioni generali, di un telefono per chiacchierare con un amico, di un gioco, una radio o un libro per l’intrattenimento. Uno dopo l’altro questi supporti sono andati verso la convergenza, sono diventati digitali e hanno trovato una casa naturale in internet e nei dispositivi web-based.
Il cloud computing ha aiutato questo spostamento. Nell’era del cloud, solo con un collegamento a internet, possiamo accedere e fornire contenuti da qualsiasi parte ci troviamo, da qualunque device e tutto legalmente.
Questa è una grande possibilità per i creatori e l’industria: “Spero che l’Europa sappia cogliere queste grande opportunità”.
La Kroes ha annunciato che entro l’estate presenterà una strategia europea sul cloud, per individuare i possibili ostacoli e consentire alle aziende di contenuti di decollare, con vantaggio per i provider e gli aventi diritto.
Il Commissario Ue non ha tralasciato l’altra grande novità del settore ICT, la connected Tv.
Tra 2-3 anni, il 90% dei televisori venduti in Europa saranno connessi. Già la metà dei consumatori europei usa ampiamente i servizi di video on-demand anche più volte a settimana mentre al di là dell’Atlantico, Netflix è già la maggiore fonte di traffico della rete.
Se gli utenti europei sapranno cogliere i vantaggi di questa nuova tecnologia, potranno sfruttare il meglio dei vecchi media col nuovo: costruire un palinsesto personalizzato con contenuti on-demand, social network giochi preferiti. Tutto comodamente seduti sul proprio divano.
Le opportunità non sono solo per i consumatori. Anche l’industria dei device si troverà di fronte a un mercato totalmente nuovo nel quale investire.
Per i fornitori di broadband, ci sarà un’impennata di richieste per servizi che consumano molta banda, spingendo gli investimenti per le reti ultraveloci.
E per i fornitori di contenuti, l’opportunità di individuare ciò che i consumatori vogliono per proporre loro un’alternativa attrattiva alle opere scaricate illegalmente.
Quest’anno, ha informato la Kroes, la Ue presenterà un Paper sulla connected Tv, per capire come l’Europa possa cogliere nuove opportunità e sfide.
Focus su integrità dei segnali di trasmissione radiotelevisiva, standard tecnici, ma anche le norme sulla pubblicità, la protezione dei minori e la promozione delle opere europee.
Per sostenere l’industria creativa a entrare nel pieno dell’era digitale non bastano più piccoli passi. E’ invece necessario dare risposte certe e offrire uno spazio aperto all’innovazione.