Francia
L’Hadopi, la legge francese che ha introdotto rigide misure contro la pirateria online, è al centro dello scontro tra il presidente Nicolas Sarkozy e il suo futuro rivale François Hollande, che ha dichiarato di volerla abrogare se dovesse essere eletto.
Dura la replica di Sarkozy, per il quale una simile ipotesi equivarrebbe a un ‘disarmo unilaterale’ nella battaglia contro il downloading illegale con grave rischio per il futuro dell’industria dei contenuti.
“E’ troppo facile dire sempre sì. Bisogna avere un minimo di coraggio altrimenti a farne le spese saranno i creatori. Il diritto d’autore è un’invenzione francese e io non ho alcuna intenzione di abbandonare questa battaglia“, ha detto il Presidente francese.
Le dichiarazioni di Hollande arrivano proprio mentre dall’America giunge un Report, ‘The Effect of Graduated Response Anti-Piracy Laws on Music Sales: Evidence from an Event Study in France‘, che evidenzia gli effetti positivi dell’Hadopi sulle vendite legali di musica.
Si tratta di uno Studio accademico indipendente condotto da Brett Danahen, Michael D. Smith, Rahul Telang e Siwen Chen, docenti del Wellesley College del Massachusetts e della Carnegie Mellon University della Pennsylvania.
Qualcuno, tra gli oppositori della Legge Hadopi, ha già commentato che si tratta di ricercatori noti per le loro posizioni a favore delle major e per i loro legami con IFPI. Pare anche che Danahen in passato abbia anche lavorato con EMI.
I risultati dello Studio sono tuttavia molto interessanti. La ricerca si concentra sul repertorio delle quattro principali case discografiche mondiali – Universal, Sony Music, EMI e Warner Music – e sulle vendite in un solo canale, iTunes, mettendo in relazione l’andamento dei dati francesi con quelli registrati in cinque mercati di riferimento, Belgio, Germania, Spagna, Italia e Regno Unito.
Dai dati raccolti si rileva che nei 26 mesi successivi al momento di massima esposizione mediatica della legge Hadopi (aprile 2009), s’è registrata una crescita delle vendite di single superiore del 22,5% rispetto a quella registrata negli altri cinque Paesi europei. Se consideriamo invece gli album la differenza sale al 25%.
Pare che quindi la vendita di musica su iTunes sia andata meglio in Francia che negli altri Paesi considerati.
Secondo i ricercatori americani, la sola consapevolezza delle nuove norme e dell’illiceità dei comportamenti che esse sanzionano avrebbe spostato quote considerevoli di consumatori verso il consumo legale su iTunes.
Supponendo che le quattro major rappresentino il 70% del mercato, gli autori dello studio stimano che proprio grazie all’Hadopi, l’iTunes francese abbia portato nelle casse dell’industria discografica locale 13,8 milioni di euro in più. Siccome però l’analisi non prende in considerazione l’effetto sulla fruizione di servizi di streaming come YouTube, Deezer, MusicMe, l’impatto globale della legge – sostengono i ricercatori – potrebbe essere stato molto maggiore. Lo confermerebbe anche l’analisi per generi musicali: su iTunes, dopo l’adozione dell’Hadopi, si sono registrati forti incrementi per l’acquisto di generi tradizionalmente molto “piratati” come il rap, più di quello di generi relativamente “protetti” come il jazz.
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