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eBook: le novità annunciate da Apple mettono in agitazione il mercato dei libri di testo. Amazon la prima vittima?

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La nuova app presentata da Apple al Guggenheim Museum di New York promette già di rivoluzione il mondo della scuola e dei libri di testo. Un mercato molto redditizio che Amazon corteggia dal 2009, quando ha lanciato il suo eReader per grandi formati Kindle DX.

Si tratta della versione 2.0 di iBooks per iPad, l’applicazione per libri e documenti. Le parole chiave sono interattività e multimedialità.

Da oggi si potranno consultare, avendo la possibilità di sfogliarli rapidamente, ingrandire o ridurre le immagini, vedere gallerie di foto, visualizzare video o ruotare oggetti 3D. Ma anche prendere note e sottolineare o evidenziare le parti di interesse. Tutte questi interventi sul testo saranno poi automaticamente riuniti da iBooks per dar vita a una sorta di riassunto a schede. Ma anche il glossario è interattivo: basta un touch per vedere il significato di una parola.

 

Una rivoluzione non solo dal punto di vista strettamente pratico, gli studenti non dovranno più portare sulle spalle pesanti zaini, ma anche in termini ecologici, basta pensare a quanta carta verrà risparmiata, ed economici perché i costi dei libri di testo si abbasseranno notevolmente.

La società ha assicurato che quelli disponibili per il mercato americano non costeranno più di 15 dollari, cui Apple avrà il 30%, mentre le equivalenti versioni cartacee oggi sono vendute a diverse decine di dollari.

I libri di testo, da subito disponibili, sono al momento quelli delle case editrici McGraw-Hill Cos, Pearson e Houghton Mifflin Harcourt, che da sole pubblicano circa il 90% di quelli usati in America del Nord.

Secondo analisti di settore citati dal Financial Times, il mercato dei testi scolastici e per il college potrebbe raggiungere il valore di 19,4 miliardi di dollari nel 2013, di cui il 18,3% è la quota digitale di tale mercato.

 

“Si tratta di splendidi libri, interrativi, divertenti“, ha detto il vicepresidente per il marketing di Apple, Philip Schiller.

“Questa applicazione – spiega la compagnia in una nota – consentirà ai liceali (al momento si guarda soprattutto a questo target) di studiare il sistema solare o la fisica di un grattacielo con libri interattivi che si animano con lo sfioramento del dito e permette di sottolineare, annotare e ricercare delle definizione”.

 

L’azienda afferma che già 1,5 milioni di iPad vengono usati nelle scuole e nelle università una cifra, secondo Phil Schiller, destinata a salire rapidamente anche nel mondo intero.

 

Novità anche per favorire la pubblicazione di libri di testo o dispense da parte di piccoli autori: Apple ha creato anche l’app gratuita iBooks Author che consente di creare pubblicazioni in modo semplice e senza necessitare di alcuna competenza specifica.

In questo senso, possono essere usati dei modelli preimpostati all’interno dei quali inserire il testo, perché sarà l’app a ottimizzare l’impaginazione e rendere possibile la visualizzazione sia in orizzontale sia in verticale.

 

Apple s’è anche soffermata sui vantaggi dell’applicazione iTunes U che ha come mission di portare su iPad, iPod Touch e iPhone, i contenuti didattici sinora fruibili solo tramite computer. Ma anche di creare un dialogo diretto tra studenti e professori, che possono per esempio assegnare compiti o creare lezioni ad hoc. Da parte loro, gli studenti possono, tra le altre cose, rivedere gli appunti presi o i testi evidenziati in iBooks e accedere ai materiali dei corsi, che possono anche comprendere audio e video.

 

Secondo l’analista Trip Chowdhry, questa iniziativa di Apple metterà seriamente in difficoltà la posizione di Amazon nel campo scolastico e universitario: “iBooks2 rappresenta un salto generazionale rispetto al Kindle”.

Chowdhry stima in 9 miliardi di dollari annui il mercato dei libri di testo e prevede che Apple potrebbe arrivare a una quota del 95%, lasciando ad Amazon solo il 5%.

“Solo il 2-3% dei giovani con meno di 18 anni usano il Kindle”, ha evidenziato l’analista.

 

Sarah Rotman Epps di Forrester Research ritiene che la piattaforma di Apple aprirà le porte delle edizioni scolastiche ai nuovi entranti, che si piazzeranno accanto ai giganti del settore, alimentando la giusta competizione.

“Vedremo una nuova ondata di aziende e di nuovi programmi sul mercato dell’istruzione”, ha commentato, aggiungendo “e molte delle migliori innovazioni arriveranno pro proprio dalle piccole aziende e non dai grandi editori“.  

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