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Fattori quali la popolarità di internet mobile, il continuo calo del prezzo dei componenti e la rapida ascesa di Android – sistema operativo gratuito e ‘aperto’ – hanno portato diversi produttori ad abbassare notevolmente il prezzo di vendita dei dispositivi mobili, portandolo a meno di 100 dollari.
Ora, la società di consulenza Deloitte ha tradotto in cifre questo trend e afferma che entro la fine dell’anno ci sarà circa mezzo miliardo di dispositivi ‘low-cost’ sul mercato. Molti di questi smartphone, saranno però tutt’altra cosa rispetto agli attuali dispositivi di fascia alta, avverte Deloitte, che nel suo report traccia un quadro fatto di smartphone “più stupidi” di quelli che conosciamo oggi. Solo in apparenza, infatti, questi dispositivi saranno smart: saranno dotati di schermo touch e tastiera qwerty, ma avranno meno memoria, processori più lenti e fotocamere con risoluzione molto bassa. Molti non saranno dotati neanche di connessioni 3G ma di servizi Gprs e Edge perchè i chipset per connessioni dati più veloci costano ancora troppo e farebbero salire il prezzo dei dispositivi.
Tuttavia, aggiunge Deloitte, il Wi-Fi diventerà una caratteristica standard, così come le email, l’instant messaging e le app, anche se in una ‘forma ridotta’.
Grandi assenti da questo quadro, i principali sistemi operativi – Android, iOs, RIM, Symbian e Windows Phone. Al loro posto piattaforme proprietarie chiuse.
“L’avanzata degli smartphone da 100 dollari è paragonabile alla crescita dei netbook, che offrivano un’alternativa a basso costo ai tradizionali pc portatili. La domanda sarà trainata dai paesi emergenti, dove l’accesso a internet è ancora limitato ma sta crescendo il desiderio di utilizzare i servizi ICT”, spiegano gli analisti.
Gli smartphone low-cost potranno, tuttavia, attrarre anche gli utenti dei mercati maturi, dove potrebbero diventare un perfetto primo approccio degli adolescenti allo smartphone.
“Questo metterà pressione sia alla catena dei fornitori, che dovrà ingegnarsi per tagliare ulteriormente il prezzo dei componenti, sia agli sviluppatori di app, dal momento che chi compra un dispositivo low-cost difficilmente spenderà per acquistarle”, aggiungono gli analisti.
A proposito di app, quindi, secondo Deloitte il numero di programmi disponibili raddoppierà nel 2012 toccando quota due milioni. Rimarrà bassa comunque la percentuale di app a pagamento: solo un quinto di quelle scaricate supererà la soglia delle 1.000 copie vendute e solo una minima parte di quelle non pubblicizzate raggiungerà il successo.
Per attrarre il pubblico, quindi, gli store dovranno puntare su un’offerta di qualità e cercare di differenziarsi considerando di introdurre abbonamenti focalizzati sulle esigenze locali.
Il 2012 vedrà anche crescere la popolarità della tecnologia NFC: il numero di dispositivi dovrebbe raggiungere quota 200 milioni alla fine del 2012 e abilitare anche applicazioni diversi dai piccoli pagamenti legati all’acquisto di biglietti o alla ricezione di buoni sconto da sfruttare nei negozi. Tra queste applicazioni, Deloitte cita i giochi, le scommesse, ma anche i servizi sanitari.