Hi-tech: continua il trend negativo della produzione industriale nel settore delle tecnologie

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A novembre 2011, nel confronto con lo stesso mese del 2010, l’Elettronica ha registrato un calo della produzione industriale del 12,8%; l’Elettrotecnica del 13,6%.

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Si amplia ulteriormente il ritmo di caduta della produzione industriale nel settore delle tecnologie – Elettrotecnica ed Elettronica. Lo rivelano i dati Istat relativi a novembre 2011, che indicano il protrarsi di una tendenza evidente già a inizio 2011.

 

A novembre 2011, nel confronto con lo stesso mese del 2010, l’Elettronica ha registrato un calo della produzione industriale del 12,8%; l’Elettrotecnica del 13,6% (-4,4% la corrispondente variazione nella media del manifatturiero nazionale). Si tratta della variazione negativa più ampia fra i comparti manifatturieri, che risente del simultaneo peggioramento del quadro congiunturale nel mercato domestico e sui principali mercati esteri.

 

Anche nel confronto congiunturale, le due macro-aree mantengono andamenti negativi. A novembre 2011, nel confronto con ottobre 2011, l’Elettronica ha registrato una flessione dei livelli di attività del 4,1%; l’Elettrotecnica dell’1,3%.

Nella media dei primi undici mesi del 2011, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, entrambi i settori hanno evidenziato un risultato cumulato annuo negativo (-4,7% per l’Elettrotecnica; -4,6% per l’Elettronica).

 

“A novembre 2011 la produzione industriale nei settori Anie mostra un nuovo ridimensionamento. Il dato fotografa il peggioramento del quadro congiunturale, che ha subito un’accelerazione nell’ultima parte dell’anno appena trascorso”, ha commentato il Presidente di Confindustria Anie Claudio Andrea Gemme. “Non ci attendiamo purtroppo un effetto transitorio sull’attività delle imprese, i segnali di rallentamento sembrano destinati a proseguire per tutta la prima metà del 2012”.

 

A influire negativamente sulle performance delle imprese attive nella fornitura di tecnologie per il mercato infrastrutturale, “una domanda domestica strutturalmente debole, ridottasi ulteriormente per effetto della difficile situazione che sta vivendo il Paese”, ha proseguito Gemme che ha quindi ribadito la necessità di poter contare nel mercato nazionale “su un quadro regolatorio stabile e un ambiente favorevole allo svolgimento e alla pianificazione dell’attività d’impresa, in particolare nei settori più strategici come quello energetico, dei trasporti e dell’edilizia”.

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