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Mentre sono molti gli analisti che ritengono che il 2012 sarà l’anno dei Windows Phone, si fa sempre più largo l’indiscrezione che vorrebbe Microsoft vicina all’acquisizione di Nokia. Anche se la società finlandese ha smentito questa ipotesi, sono in molti a chiedersi quali sarebbero i vantaggi di una simile operazione, in un momento di congiuntura economica tanto delicato.
Il Financial Times spiega che per descrivere il rapporto che lega Nokia a Microsoft, il Ceo della società finlandese, Stephen Elop, ha parlato di ‘co-dipendenza’. Un’espressione che evoca immagini di assistenza reciproca e mutuo supporto tra due protagonisti non proprio ai vertici del mercato smartphone.
La motivazione che ha spinto le due società a stringere l’accordo che le lega dallo scorso febbraio risiede nella convinzione che la via per il successo nel settore smartphone passi dalla stretta unione – o ‘convergenza’ per usare un termine alla moda – tra le rispettive tecnologie hardware e software. Un’idea molto in voga nel mondo dei dispositivi wireless e il cui esempio più brillane è rappresentato da Apple, che hardware e software se li fa ‘in casa’.
L’acquisizione di Nokia – sottolinea il quotidiano britannico – “è la migliore speranza di redenzione” sia per Elop che – che nei 16 mesi di guida alla Nokia ha visto scendere il valore della società del 47% – che per il Ceo Microsoft Steve Ballmer.
Il momento, poi, sarebbe quello giusto per comprare: quattro anni fa, prima della crisi finanziaria, il valore di mercato di Nokia era la metà di quello Microsoft. Da allora, ha perso l’85% del suo valore, che si attesta al momento intorno a 20 miliardi di dollari, alla portata di Microsoft, che ha riserve cash di 52 miliardi.
Ma Microsoft, azzarda il FT, potrebbe anche pensare di virare sulla canadese Research in Motion, che produce il BlackBerry, e il cui valore si attesta attorno agli 8 miliardi di dollari.
La stessa Nokia si pensava fosse interessata a RIM, per ristabilire una presenza negli Usa, ma Elop ha minimizzato i rumors nel corso del CES di Las Vegas.
Un’acquisizione, insomma, potrebbe facilitare la scalata di Microsoft verso la vetta del mercato smartphone, ma la ‘convergenza tecnologica’ garantita da Nokia, è davvero la chiave per il successo?
L’esempio di Google potrebbe sfatare questa convinzione: Android è il principale sistema operativo mobile, ma deve il suo successo all’integrazione sui dispositivi di diversi produttori. L’unico telefonino frutto della stretta collaborazione tra Google e i produttori – il Nexus, lanciato lo scorso anno – non è stato certo il maggior successo del gruppo californiano.
Nessuna ricetta, insomma, garantisce il successo e, come sottolineano gli analisti, il mercato smartphone è estremamente volubile. Solo il tempo potrà dire se davvero, quest’anno, sarà l’anno di Microsoft che però sicuramente ci dovrà mettere del suo sul versante marketing per promuovere i nuovi dispositivi Windows Phone.
Le previsioni, comunque, sembrano convergere sul positivo: secondo Morgan Stanley, nel 2012 Nokia venderà 37 milioni di smartphone basati su Windows Phone e nel 2013 saranno 64 milioni. A questo si aggiungano i dispositivi prodotti da HTC e le stime passano a 43 milioni di dispositivi quest’anno e 74 milioni nel 2013 e stando solo ai prodotti di due vendor.
Non male, considerando che Windows Phone è un Os relativamente giovane e la forte concorrenza nel mercato smartphone.