Unione Europea
Indagini approfondite nei Paesi Ue riguardanti i siti web che offrono servizi di credito al consumo. Spesso i siti esaminati hanno evidenziato la presenza di informazioni fuorvianti sui costi e scarsità di informazioni sulle offerte. Lo rende noto un comunicato della Commissione europea. Le competenti Autorità nazionali hanno verificato più di 500 siti web in 27 Stati membri nonché in Norvegia e in Islanda segnalando 393 siti (70%) che richiedevano ulteriori indagini soprattutto in relazione alle seguenti problematiche: la pubblicità, priva delle informazioni standard prescritte; le offerte, prive di informazioni essenziali per prendere una decisione; i costi, presentati in modo fuorviante.
Le Autorità nazionali chiederanno ora conto alle istituzioni finanziarie e agli intermediari del credito delle presunte irregolarità, imponendo loro di chiarire o di adottare eventuali correttivi. Con questa operazione a tappeto si è guardato soprattutto al modo in cui le imprese applicano la Direttiva sul credito al consumo (di recente recepita dagli Stati membri), che ha l’obiettivo di agevolare la comprensione e la comparazione delle varie offerte di credito.
John Dalli, Commissario Ue per i consumatori, ha affermato che “quando si vuole un credito, può talora capitare che alla fine esso costi più quanto inizialmente preventivato, per imprecisione o mancanza di informazioni importanti. Il credito al consumo non è sempre di facile comprensione: per questo esiste una legislazione europea che aiuta i consumatori a prendere delle decisioni fondate. Occorre quindi che le imprese offrano ai consumatori le informazioni necessarie in modo corretto. La Commissione ha il dovere di collaborare con le competenti Autorità nazionali per raggiungere questo obiettivo“.
Sei Paesi hanno condotto un`indagine più approfondita (sweep-plus) su 57 siti per verificare il rispetto delle norme a tutela dei consumatori, come gli accordi di pagamento, le procedure di reclamo, modalità e condizioni di erogazione. I consumatori usano quotidianamente questo mercato sotto osservazione. Nel 2010, gli istituti finanziari nella zona euro avevano più di 600 miliardi di euro di credito in essere al consumo.