Frequenze Tv: si va verso annullamento del beauty contest

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Corrado Passera: ‘Non vedo ragioni per andare avanti con le concessioni gratuite’. Soddisfatti Vincenzo Vita e Giuseppe Giulietti che chiedono asta aperta non solo ai broadcaster.

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Corrado Passera

Il beauty contest potrebbe essere sospeso nelle prossime ore. Sembra infatti questo l’orientamento del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, che molto presto potrebbe proporre al governo di bloccare definitivamente la procedura del ‘concorso di bellezza’ per assegnare le sei frequenze televisive del cosiddetto dividendo interno.

Le frequenze tv non saranno più assegnate gratuitamente, ha detto Passera in un’intervista al Corriere della Sera di ieri, dove conferma che l’esecutivo sospenderà le concessioni gratuite.

“Confermo che non vedo ragioni per andare avanti con le concessioni gratuite, per regalare questi beni pubblici nel nuovo contesto tecnologico e di mercato“, ha sottolineato il ministro.

Aggiungendo “Trasformeremo la questione in un’opportunità’ per ammodernare il sistema di telecomunicazioni”.

 

La soluzione potrebbe essere quella di rifare la gara estendendola anche alla banda larga mobile.

 

Parlano di ‘svolta positiva’ Vincenzo Vita, senatore Pd, e Giuseppe Giulietti, portavoce articolo 21, in una dichiarazione congiunta.

“Se, come riportato dagli organi di stampa, il ministro Passera è in procinto di cambiare pagina sulla vicenda delle frequenze digitali siamo di fronte ad una svolta positiva”.

“In verità, ci auguriamo – hanno precisato – che più che di sospensione si parli di annullamento del cosiddetto beauty contest. Ed è fondamentale programmare a breve una vera e propria asta competitiva, dedicando i proventi alle situazioni più drammatiche della crisi. Ivi compreso il fondo dell’editoria”.

 

“Non è ovviamente scritto in nessun ‘comandamento divino’ – hanno affermato ancora Vita e Giulietti – che possano e debbano partecipare all’asta solo i broadcaster televisivi. Anzi. Nell’epoca della rete e della ‘televisione ibrida’ sicuramente esistono protagonisti potenziali che proprio il predominio della vecchia tv generalista ha bloccato. Ci aspettiamo ora che il governo chiarisca più precisamente tempi e modi della nuova procedura”.

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