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Diversi grandi nomi dell’hi-tech, la scorsa estate, avrebbero flirtato con RIM, ma il produttore del BlackBerry ha rifiutato le loro avances perché “preferisce risolvere da solo i suoi problemi”. Lo riferisce una fonte vicina alla società canadese, secondo la quale tra i pretendenti di RIM c’erano Amazon, Microsoft e Nokia.
Amazon aveva dato mandato a una banca d’investimenti per valutare una potenziale fusione, ma senza presentare un’offerta formale. Non è chiaro se queste discussioni informali tra Amazon e RIM abbiano portato anche a una trattativa sul prezzo.
Anche il livello delle trattative con Microsoft e Nokia non è chiaro, ma il fatto stesso che abbiano avuto luogo, anche in via informale, la dice lunga sulla gravità della situazione di RIM.
Sulla scia della presentazione di risultati trimestrali deludenti, le azioni della compagnia hanno toccato il loro minimo storico e gli investitori continuano a chiedere un cambio di marcia, incluso l’allontanamento dei due coCeo, Jim Balsille e Mike Lazaridis, o la vendita della compagnia.
I due – per tentare di placare la rabbia degli azionisti – hanno annunciato una serie di variazioni operative, tra cui nuove opportunità di licensing del sistema operativo e metodi alternativi per sfruttare il potenziale della rete, considerate però dagli osservatori solo un modo per guadagnare un po’ di tempo in attesa del lancio del nuovo BlackBerry, posticipato alla seconda metà del prossimo anno.
Solo a quel punto si potrebbe prendere sul serio l’opzione vendita, ma chissà se allora Microsoft, Nokia e Amazon saranno ancora interessate, soprattutto alla luce delle difficoltà del nuovo Os, QNX, integrato nel tablet PlayBook, che però si è rivelato un flop.
RIM e Microsoft hanno già siglato una partnership all’inizio di quest’anno, basata sull’offerta di servizi cloud ai clienti corporate, mentre Amazon e RIM hanno in essere un accordo commerciale per l’offerta del catalogo musicale Amazon agli utenti BlackBerry.
Microsoft e Nokia hanno stretto un accordo a febbraio per dotare gli smartphone della casa finlandese del sistema operativo Windows Mobile.
Secondo le fonti citate dal Wall Street Journal, i dirigenti delle tre società si incontrano frequentemente per discutere di come valorizzare le partnership già in essere.
Jim Balsille, la scorsa settimana, ha affermato che nessuna opportunità sarà tralasciata e secondo alcune persone vicine alla società, i dirigenti RIM hanno avuto contatti con altri produttori di smartphone, inclusi Samsung e HTC, per esplorare la possibilità di concedere loro in licenza il nuovo sistema operativo.
I due vendor asiatici starebbero infatti cercando alternative ad Android dopo l’acquisizione di Motorola Mobility da parte di Google.
RIM, tuttavia, non avrebbe intenzione di cedere le attività hardware come si è vociferato nei giorni scorsi (Leggi articolo Key4biz).
Il consiglio di amministrazione di RIM sarebbe anche a lavoro per rivedere la struttura dirigenziale, che al momento consente a Balsillie e Lazaridis di ricoprire entrambi le cariche di co-CEO e co-chairman. I due dirigenti hanno ammesso agli investitori che la compagnia necessita di miglioramenti sul versante della governance e hanno manifestato la volontà di seguire le direttive del board, affermano ancora le fonti, che chiede un maggiore focus sui nuovi dispositivi e sulla massimizzazione del valore degli asset.
La vendita, tuttavia, sarebbe esclusa, almeno a questo stadio.
“Vendere o creare una joint venture non rientra nei loro piani – dicono le fonti – fino a che la piattaforma non sarà stabilizzata, chiunque sarebbe alquanto nervoso al pensiero di spendere 10 miliardi di dollari o più”.